LA FIORENTINA PASSEGGIA SUI RESTI DELLA ROMA: 7-1. E’ SEMIFINALE

LA FIORENTINA PASSEGGIA SUI RESTI DELLA ROMA: 7-1. E’ SEMIFINALE

Come dicevamo dopo l’ottavo di finale di due settimane fa oggi Fiorentina e Roma si giocavano il jolly, cioè proseguire per un altro po’ di tempo nel sogno di vincere qualcosa in questa stagione. Anzi, sarebbe meglio dire “per un bel po’ di tempo!” perché le date delle semifinali (se non cambia qualcosa strada facendo, cosa sempre possibile in Italia) sono fissate a fine febbraio per l’andata e addirittura fine aprile per il ritorno. Quindi, a meno di prendere la classica “libecciata” nella partita d’andata, addirittura tre mesi di notti piene di immagini oniriche con il proprio capitano intento ad alzare la Coppa nazionale. Certo, a patto di trascurare che molto probabilmente l’avversario sarà la Juventus. O in alternativa l’Atalanta, che magari non sarà un caterpillar come la squadra di Allegri, ma nel periodo è tranquillizzante come un crotalo in giro per casa. Il privilegio dunque toccherà alla Fiorentina, evento che rientrava nel novero delle cose possibili. Ma che arrivasse con un risultato finale di 7-1 francamente neanche un tifoso che avesse pranzato a peyote avrebbe potuto immaginarlo. Eppure il combinato disposto di entusiasmo e gioventù viola, e pessimismo e fastidio di parte giallorossa, ha creato l’impossibile. Ci hanno messo cinque minuti le due squadre a gettare la maschera: attacchi frizzanti e difese sgasate come una birra dimenticata, aperta, in frigorifero una settimana. Ma se quella della Fiorentina dopo un inizio campionato brillante ora attraversa un periodo oscuro ma normale, quella della Roma attualmente è al limite del pornografico. Raramente in stagione si era vista una facilità simile nel penetrare degli attaccanti viola. Certo (dispiace dirlo perché alla fine è un bravissimo ragazzo) la mancata presenza tra i titolari di Simeone attualmente è “un plus” per la Fiorentina. Pioli mettendo titolare Mirallas ha tolto del tutto i punti di riferimento alla “pachidermica” difesa giallorossa, e Chiesa e Muriel hanno potuto galoppare felici come mustang nelle praterie nordamericane. Due i gol di Chiesa e uno per il colombiano nel primo tempo, tutti però con azioni ispirate dal piedino educato del suddetto Mirallas. Nel frattempo la Roma metteva a segno un gol con Kolarov (solito bellissimo tracciante da fuori area) e prendeva anche un palo grazie al confusionario pacchetto arretrato viola, però la sensazione era che le due squadre andassero a velocità mentali diverse. Ed il 3-1 finale della prima frazione era esattamente la sintesi perfetta di quanto visto in campo. Poi la ripresa: l’ingresso di Dzeko e la paura di una reazione del leone ferito che durava per i tifosi viola si e no un quarto d’ora. Poi la crisi di nervi complessiva dei romanisti sfociava nel quarto gol subito da Benassi (imbarazzante anche il portiere in questo caso) e nell’espulsione dello stesso Dzeko. Da lì in poi è anche inutile raccontare. La Roma finiva di sfarinarsi e prima Chiesa arrivava alla tripletta (pur con un ginocchio malconcio) e c’era spazio anche per una doppietta di Simeone, il che è tutto dire (ci perdonerà il Cholito!). Va avanti la Fiorentina dunque, e più che altro fa ritrovare ai suoi tifosi il piacere di andare allo stadio. E’ forse eccessivo dare un potere taumaturgico all’arrivo di un solo giocatore, però bisogna guardare alla realtà: da quando c’è Muriel il gioco della Fiorentina è cambiato di botto. Notte nerissima invece (e probabilmente lunga) per i giocatori della Roma, che difficilmente saranno attesi con mazzi di fiori fuori da Trigoria. Una volta tanto ride Firenze. Amen.