PENSIERI DI FINE MAGGIO

Il mio giornaliero annuncio, che è un appello alle istituzioni per non abbassare la guardia contro i rigurgiti di un passato funesto , è l’unica cosa che posso dire in questo momento. Non è che mi manchino gli argomenti, ma mi è venuto lo schifo di scrivere per vari motivi tra i quali quello che leggo dalla sinistra, o quel che ne resta, che conferma di essere e, peggio ancora, voler rimanere divisi. Neppure l’esito delle europee ha detto loro qualcosa, salvo alcune eccezioni. Non dico che questo avrebbe dovuto spaventare ma almeno qualche preoccupazione, quella si che sarebbe stata salutare; qualche campanello d’allarme per svegliare chi dorme beatamente nel proprio ego, per fargli decidere, alla buon’ora, a rivedere dove e come trovare punti di incontro chiedendosi, prima di tutto, se non sia il caso di mettere da parte l’eterna lotta a chi è “la più bella del reame” e cercare, una volta e per tutte, una sintesi per provare ad arginare l’ondata nera, altro che giallo-verde, che sta portando il paese a sbattere. Tirare una buona volta una riga su quanto è stato. Rinvangare, rimuginare quel che è stato non serve a nulla se non ad acuire le divisioni. In tutto questo credo che debbano essere proprio gli uomini di sinistra, quella vera però non quella “annacquata” non quella degli opportunisti, non quella degli uomini per ogni stagione, non quella di chi ha cercato e trovato un “tetto” dove sistemarsi, a prendere in mano la situazione, quelli che ancora si ispirano ai principi della sinistra, e non del centro sinistra, chi vuol capire