SERIE A: IL BOLOGNA SBANCA SAN SIRO ( 0-1)E INGUAIA SPALLETTI

SERIE A: IL BOLOGNA SBANCA SAN SIRO ( 0-1)E INGUAIA SPALLETTI

Emiliani rigenerati dalla cura Mjalovic, a segno con Santander al 32’ aprono la crisi neroazzura. Emili evidentemente indigesta ai neroazzurri, dopo Sassuolo e Parma, fa festa pure il,Bologna. Mentre in Cina festeggiano il capodanno, a Milano l’Inter, con una prestazione a metà fra il carnevale e la quaresima, riesce a perdere, e con merito, disputando una gara incolore, contro la terzultima in classifica a secco di vittorie da cinque mesi. Ora è crisi nera, l’Inter non sembra avere ne’ idee ne’ energie, sembra come svuotata e piombata in un vertice fra insicurezza e paura che rischia di compromettere tutta la stagione. Che non fosse una gran giornata per i colori neroazzurri lo si era capito già al primo minuto quando Icardi aveva avuto il regalo più bello da Poli che cercando un passaggio al portiere consegnava la palla al centravanti neroazzurro a due metri da Skorupski e con la porta spalancata: ma il bomber neroazzurro sparava clamorosamente fuori di due metri. Il Bologna, sceso in campo impaurito, come d’Incanto, trovandosi graziata, cominciava a giocare e a dimostrare coraggio come aveva chiesto in settimana il suo nuovo allenatore. E non a caso le migliori occasioni le aveva il Bologna, che costruiva diverse opportunità, sempre ben sventate da Handanovic, mentre l’Inter attaccava ma senza idee e costrutto praticamente senza mai tirare in porta. Alla mezz’ora però, dopo Torino, l’Inter cadeva ancora su calcio d’angolo, dopo Izzo, questa volta era Santander che spizzava la palla quel che serve per deviarla in rete. Da quel momento calava il gelo a San Siro, il pubblico cominciava a fischiare , e la squadra sentiva il pallone pesante al punto che non riusciva niente di buono a nessuno: Vecino sbagliava clamorosamente il pareggio sul finire del primo tempo, nell’unica azione decente costruita sull’asse Dalbert- Perisic, e finiva il primo tempo sotto una bordata di fischi. Manca la tranquillità e lo si capisce, manca anche la personalità, manca il giocatore che prende per mano la squadra che alla prima difficoltà va in panico, non sarebbe spiegabile altrimenti come la squadra di Spalletti sia l’unica di tutta la serie A ad aver recuperato zero punti da una situazione di svantaggio: un segno tangibile di poco carattere. Fra l’altro se aveva una certezza l’Inter l’aveva nella fase difensiva, che non prendeva gol a San Siro da settembre, e non prendeva mai gol su palla inattiva, e invece ne sono arrivate due negli ultimi due macht. Insomma una crisi iniziata che non trova fine: ora la dirigenza dovrà fare delle riflessioni, capire perché si è perso la tranquillità, perché si è perso il filo del gioco, perché Icardi non segna più, e perché si gioca sempre con la paura, e infine capire perché questo mese di Gennaio, e questo periodo in generale è, sempre così problematico. Diamo merito al Bologna che nel secondo tempo ha sofferto solo la confusione dell’Inter, tante palle alte buttate lì, senza tanto costrutto, ma Skorupski in realtà ha fatto ben poche parate, e viceversa il Bologna, pur non creando più opportunità , ha controllato con una certa sicurezza. Spalletti provava anche la mossa della disperazione: Ranocchia in attacco, difesa a due e palle alte per la spizzata decisiva, ma in realtà la confusione regnava fino al 95’ e il Bologna portava a casa tre punti anche meritati, rinvigorito e diventato anche coraggioso dalla cura Mihajlovic. Certo a questo punto si potrebbero aprire nuovi scenari, toccherà a Marotta e c. capire e riordinare le idee, perché c’è ancora un terzo/quarto posto da difendere e un‘ Europa League da giocare, ma sarà importante capire se la squadra segue ancora il suo allenatore o se bisognerà intervenire. Insomma tanto lavoro e tante idee da riordinare, ma in fondo, anche questa è la pazza Inter.