CAMPIONATO CON GARBO. SEMPRE PIU’ JUVE, L’INTER SALVA SPALLETTI, IL MILAN RINGHIA CON RINGHIO
DI DANIELE GARBOSiamo tornati alla normalità: la Juventus riallunga sul Napoli tornando a +11 nella giornata in cui, per la prima volta dall’inizio del campionato, vincono le prime otto della classifica, ad esclusione della squadra di Ancelotti.Nulla di nuovo sotto il sole, quindi. Che la Signora Omicidi avrebbe vinto a Reggio Emilia col Sassuolo lo sapevano anche i bambini dell’asilo. Perché succede sempre così. Non perché il Sassuolo si scansi, come sostiene maliziosamente qualcuno, né perché gli emiliani sarebbero una colonia juventina. Ma semplicemente perché la Juve è più forte. Anche se nel primo quarto d’ora ha sofferto l’arrembaggio dalla squadra di De Zerbi, che ha fatto ballare la rumba alla difesa bianconera e ha rischiato di vedersi assegnare un calcio di rigore per un contatto sospetto tra Szczesny e Djuricic.Passata la bufera, la Juventus si è impadronita della partita e non l’ha più lasciata sino al termine, in coincidenza con la salita in cattedra di Sua Maestà Cristiano Ronaldo, giunto al gol numero 18 in campionato.Allegri sta gestendo da par suo le forze a disposizione, spera di recuperare i due centrali titolari, Bonucci e Chiellini, per la sfida di Champions League con l’Atletico Madrid di Morata, fa capire a Dybala chi comanda e insomma rimette le cose in chiaro, qualora non lo fossero. Nel frattempo la Juve conquista la ventesima vittoria su 23 giornate e rimane l’unica squadra imbattuta dei principali campionati dell’Europa che conta.Il Napoli perde due punti nell’ipotetica (molto ipotetica…) corsa scudetto pareggiando a Firenze dopo avere sprecato un po’ troppe palle gol. Naturalmente si sono scatenati subito gli orfani di Sarri (che al Chelsea sembra vicino all’addio dopo l’umiliazione, 6 a 0, incassata col Manchester City e la mancata stretta di mano a Guardiola a fine partita) e sono arrivate le immancabili critiche ad Ancelotti. Che non ci sembra avere colpe specifiche nella mancata vittoria su un campo dove qualcuno ha incassato 7 reti, visto che i gol facili sono stati falliti da Mertens e Milik, non certo da lui.Riteniamo che il tecnico di Reggiolo stia facendo un eccellente lavoro, ma che questa rosa vada gradualmente rinnovata per ragioni anagrafiche e perché qualche giocatore ha espresso il massimo nell’epoca Sarri e ha forse bisogno di cambiare aria. Poi i conti si faranno alla fine e la società deciderà quale strada prendere, com’è giusto che sia.A proposito di società, tira aria di bufera in casa Inter. I nerazzurri evitano la trappola Parma, vincendo con un gol di Lautaro Martinez, visto che continua il digiuno di Icardi, e giocando anche un buon calcio. Segno che i giocatori sono con Spalletti e non gli giocano contro, come qualcuno aveva sospettato dopo la sconfitta casalinga col Bologna.Ma se in conferenza stampa il tecnico toscano non trova di meglio che sollecitare l’adeguamento del contratto di Icardi, recita una parte che il suo copione non prevedeva. Parlava come allenatore dell’Inter o come co-procuratore del capitano, a fianco della mitica Wanda Nara, moglie e agente di Maurito ? Per quale motivo Spalletti ha deciso di infilare il naso in faccende che non riguardano la gestione tecnica, bensì la società ? Ha forse capito di essere vicino al capolinea e per questo si agita tanto ? Giustamente Marotta gli ha risposto che “E’ giusto fare chiarezza, ma non ci sarà nessun caso Icardi”, anche se avrebbe voluto dirgli “Fatti gli affari tuoi, pensa ad allenare e a non fare danni”. Anche perché il contratto di Icardi non scade domani, ma a giugno 2021, quindi che bisogno c’era di alzare questo polverone ? Spalletti è un ottimo tecnico, ma quando fa uscite come questa dimostra tutti i suoi limiti, che somigliano molto a quelli del suo collega Sarri.Comunque con la vittoria di Parma l’Inter ritrova (o forse sarebbe meglio dire: avrebbe potuto ritrovare) un po’ di tranquillità e mantiene un buon margine sulle inseguitrici, più scatenate che mai.A cominciare dal Milan, che è diventata una squadra vera. Brava la società a proteggere Gattuso nel momento di maggiore difficoltà, quando sarebbe stato facile esonerarlo. Bravo “Ringhio” a lavorare tutti i giorni con grande serietà, a far crescere Bakayoko, che oggi sembra lontano parente di quello spaesato e timido visto nelle prime partite in rossonero, a costruire un gioco sempre più efficace, a capitalizzare al meglio gli acquisti di Paquetà (col Cagliari il suo primo gol in serie A) e Piatek, che hanno aumentato il tasso tecnico della squadra.Ora il Milan se la può giocare con tutti e se otterrà la qualificazione alla Champions League, molto del merito sarà di Gattuso, il Normal One, capace di rimanere sempre se stesso. Uno che quando gli chiedono se pensa di meritarsi un adeguamento di contratto risponde: “Secondo me guadagno già troppo”, merita soltanto applausi. Chapeau.Tengono il passo anche Roma, Lazio e Atalanta, tanto per rendere la lotta Champions sempre più entusiasmante. I giallorossi battono il Chievo con una prova da grande squadra, aggredendo subito la partita, mettendola presto al sicuro e non rischiando mai nulla. Sugli scudi Edin Dzeko, che sembra essersi risvegliato dal lungo letargo invernale e appare pronto per tornare grande protagonista anche negli ottavi di Champions League contro il Porto.La Lazio liquida l’Empoli col minimo sforzo, ma con sufficiente sicurezza nella giornata in cui doveva rinunciare a Immobile e Luis Alberto. Giovedì arriva all’Olimpico il Siviglia per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League e non sarà facile ottenere un risultato rassicurante senza Immobile e Milinkovic Savic.L’Atalanta viene a capo della Spal in rimonta, al termine di una partita piuttosto complicata. Decide un gol del solito Zapata, arrivato a quota 16. La sensazione è che la squadra di Gasperini sia maturata molto dal punto di vista mentale, nella gestione delle difficoltà, e questo la rende un cliente molto scomodo nella corsa alla zona Champions.In zona salvezza invece fa sensazione il colpaccio del Frosinone a Marassi contro la Sampdoria. E’ la seconda vittoria consecutiva dei ciociari lontano dallo Stadio Stirpe e questo risultato li mette in corsa, per la prima volta dall’inizio del campionato, per una salvezza ora lontana appena due punti e che avrebbe del miracoloso.
