CAMPIONATO CON GARBO. UNA MINI JUVE BATTE UNA SUPERLAZIO E BLINDA L’OTTAVO SCUDETTO

CAMPIONATO CON GARBO. UNA MINI JUVE BATTE UNA SUPERLAZIO E BLINDA L’OTTAVO SCUDETTO

DI DANIELE GARBOCome non detto. Se anche la peggior Juventus della stagione riesce a battere una grande Lazio in rimonta, segnando tutti e tre i gol della partita dell’Olimpico, significa che non c’è più niente da fare. Con buona pace del Napoli, scivolato ora a 11 punti dalla Signora Omicidi.Per oltre un’ora i bianconeri non vedono palla, sovrastati dalla squadra di Simone Inzaghi sul piano dell’intensità, del ritmo, della tattica e, persino, della tecnica. Sembra la partita perfetta della Lazio e la serata no della Juventus, destinata, pare, a incassare la prima sconfitta in campionato.E invece succede che i cambi di Allegri stravolgano la serata romana: mentre il suo collega estrae dalla panchina Berisha e Caicedo, lui manda in campo Cancelo e Bernardeschi. Non esattamente la stessa cosa.Ed ecco che improvvisamente cambia tutto: Cancelo segna il gol che “cancella” l’autorete di Emre Can e poi costringe Lulic al fallo che porta al calcio di rigore trasformato da Cristiano Ronaldo (fino a quel momento non pervenuto) all’88°. Fine dei giochi e poco da aggiungere.19 vittorie su 21 giornate sono il passaporto verso l’inevitabile ottavo scudetto consecutivo.E’ probabile che la Juve sia scesa in campo un po’ distratta dopo il pareggio del Napoli a San Siro, è evidente che la Lazio l’ha strapazzata come nessun altro era riuscito a fare finora (e se Immobile non avesse fallito il 2 a 0, forse saremmo qui a raccontare tutta un’altra storia), è chiaro che in Champions League servirà molto di più per eliminare l’Atletico Madrid.Ma Allegri saprà sicuramente come fare per ritrovare la via del gioco e il ritorno in campo di Pjanic (assente all’Olimpico) è una garanzia in questo senso.Il Napoli frena a San Siro, fermato da un buon Milan. Nulla di allarmante per la squadra che Ancelotti aveva presentato in versione superoffensiva con Insigne, Mertens, Callejon e Milik tutti insieme appassionatamente.Lo sanno anche i bambini che schierare 11 attaccanti non garantisce gol a raffica, perché una squadra di calcio è fatta di equilibri, ma il progetto Napoli rimane comunque valido. Visto che alle spalle degli azzurri viaggiano come un accelerato degli anni ’50, il secondo posto non sembra in discussione. Ora l’obiettivo è fare strada in Europa League e possibilmente vincerla. Dovesse riuscirci, Ancelotti avrebbe già raggiunto un grande risultato, sconosciuto a chi lo ha preceduto all’ombra del Vesuvio.Chi invece deve cominciare a preoccuparsi è l’Inter, battuta dal Torino dopo aver rischiato di fare una brutta fine una settimana prima col Sassuolo. Parlare di nerazzurri in crisi non è fuori luogo, anche se sembra difficile che falliscano l’approdo in Champions League.Il problema è che Spalletti non è ancora riuscito a dare un’identità alla squadra, che Perisic chiede di cambiare aria e Nainggolan vorrebbe addirittura tornare a Roma (ipotesi ovviamente impossibile), che Icardi non trova la via del gol, che la squadra non ha un’idea di gioco riconoscibile. La sommatoria di tutto è una situazione piuttosto complicata in cui la società sta facendo delle valutazioni sul futuro. Difficile che Spalletti non arrivi a fine stagione, a meno di crolli impensabili, ma non basteranno i risultati a puntellare la sua panchina. L’Inter può arrivare terza e vincere l’Europa League, ma potrebbe non bastare per allontanare il fantasma di Antonio Conte.Il campionato vive soprattutto sulla lotta per il quarto posto, l’unica davvero appassionante e incerta. Anche perché le pretendenti camminano anziché correre. Detto del Milan, che sta facendo autentici miracoli di equilibrismo per rimanere lassù, quella che gioca meglio è sicuramente l’Atalanta. La Roma l’ha messa sotto nel primo tempo, ma non le sono bastati tre gol di vantaggio per tornare a casa con i tre punti. Nella ripresa la squadra di Gasperini ha banchettato nella metà campo giallorossa e avrebbe potuto addirittura completare il clamoroso sorpasso. Annichiliti sul piano della corsa e del ritmo, i giallorossi si sono squagliati come era già accaduto altre volte. Di Francesco assicura che si tratta di un problema di testa, noi avanziamo l’ipotesi che certi crolli e certi incidenti (25 infortuni muscolari sono una spia inquietante) potrebbero spiegarsi con una preparazione atletica deficitaria.L’Atalanta gioca forse il calcio migliore e ha l’attacco più prolifico della serie A, Gasperini riesce a tirar fuori il meglio da ogni giocatore. Basterà per puntare al quarto posto ? Non lo sappiamo, è possibile che alla fine la rosa e la qualità complessiva dei giocatori della Roma facciano la differenza. Ma una cosa è certa: l’Atalanta non ha l’obbligo di arrivare in Champions League e può giocare senza pressioni, mentre se Di Francesco non arriva quarto è un fallimento dalle conseguenze pesanti sul piano sportivo ed economico.In corsa per l’Europa dei ricchi c’è anche la Sampdoria dello straordinario Quagliarella, in rete per l’undicesima giornata consecutiva, ma forse i blucerchiati ci metterebbero la firma per arrivare in Europa League, traguardo inseguito anche da Lazio, Fiorentina, Torino e Sassuolo.La pesante sconfitta interna col Frosinone costa la panchina a Pippo Inzaghi, sostituito da Sinisa Mihajlovic, che torna sotto San Luca per salvare la barca rossoblù. Impresa tutt’altro che semplice.L’impresa del giorno è quella della Spal, che passa a Parma in rimonta, mentre vincendo a Empoli il Genoa fa un passo forse decisivo verso la salvezza.Settimana dedicata ai quarti di finale di Coppa Italia con sfide in gara unica molto interessanti come Milan-Napoli, 72 ore dopo la gara di campionato, Fiorentina-Roma, Atalanta-Juventus e Inter-Lazio.Poi nel week-end Napoli-Sampdoria, Juventus-Parma e Roma-Milan, che potrebbero chiarire molte cose nella corsa alla Champions League.