CARO BERLUSCONI, PERCHÉ CATIUSCIA MARINI SI È DIMESSA E SIRI NON DOVREBBE DIMETTERSI?
Silvio Berlusconi non aderirà alla mozione di sfiducia presentata dal PD sul Governo Conte. L’ex cavaliere si rifiuta di farlo perché la mozione stessa è basata su semplici sospetti giudiziari che riguardano l’ inchiesta che ha per protagonista il sottosegretario Armando SIRI. A molti però non sarà sfuggito CHE, come racconta Il Fatto QUOTIDIANO, sull’intera vicenda, Siri abbia già cambiato versione tre volte in tre GIORNI. CI SAREBBE POI da chiedere a Berlusconi perché allora Catiuscia MARINI, Presidente della Regione Umbria, si sia dimessa e Armando SIRI NON dovrebbe FARLO. Perché è chiaro che se si è garantisti, lo si deve essere sempre e non solo quando indagato è un esponente della LEGA, alleato nelle regioni e alle politiche di un anno fa, di Forza ITALIA. É ovvio infatti che la logica dei due pesi e due misure ABBIA TOTALMENTE stancato gli ITALIANI. Bene dunque ha fatto il PD a presentare la mozione di SFIDUCIA. PERCHE’ allora, ad esser coerenti , la Marini a questo punto non doveva dimettersi visto che PARLIAMO, per dirla con BERLUSCONI, di semplici SOSPETTI. É chiaro invece che la scelta della Presidente della Regione Umbria sia legata A LOGICHE di opportunità politica, le stesse logiche che dovrebbero consigliare Siri a dimettersi spontaneamente Il fatto è CHE SE il Sottosegretario e braccio destro di Salvini, ideologo della flat tax, FOSSE PRONTO AD un passo indietro, la decisione si trasformerebbe una bomba in casa lega. Il TUTTO poi a poche settimane dalle EUROPEE. DIMETTERSI sarebbe infatti considerata da molti una sorta di mezza ammissione di colpevolezza, CHE SALVINI NON PUÒ POLITICAMENTE PERMETTERSI. Che poi Siri in un recente passato abbia patteggiato una condanna per bancarotta fraudolenta, è un’altra storia Anche in quel caso, logica avrebbe voluto che non venisse NEMMENO nominato SOTTOSEGRETARIO. INFINE: A COSTO DI METTERE TROPPA CARNE AL FUOCO, vogliamo parlare dei rapporti di Arata con l’imprenditore dell’eolico Vito Nicastri e dei PRESUNTI AFFARI di Nicastri CON IL BOSS DELLA MAFIA MATTEO MESSINA DENARO? E che dire dell’opportunità di offrire un contratto di consulenza al figlio di ARATA, Federico, difeso a spada tratta dai vertici della Lega che si giustificano dicendo che il ragazzo è PREPARATO? Al capitano vorremmo ricordare che TANTISSIMI GIOVANI hanno un curriculum invidiabile, ma senza santi in paradiso mai e poi mai ARRIVEREBBERO ad ottenere consulenze per la Presidenza del Consiglio. Evidentemente l’Italia della casta non si rassegna a farsi da parte. E, certo, per la lega vale sempre lo slogan Prima gli italiani. Ma solo quelli con il pedigree. Comunque, tranquilli. Il governo non cadrà per Siri ma per la manovra economica che verrà varata in autunno. Un’ altra bomba devastante attende il capitano. Solo che in quel caso, Salvini tra qualche mese scapperà con la coda tra le gambe dando la colpa della crisi di governo all ‘Europa, a Soros, al PD, ai 5 stelle, a Draghi, ai migranti, ai rom . A comunicare che gli italiani sono finiti in mutande toccherà insomma ad altri e non a lui.
