CUBA E RUSSIA CONTRO IL GOLPE IN VENEZUELA E PER IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

CUBA E RUSSIA CONTRO IL GOLPE IN VENEZUELA E PER IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

Per quanto il Parlamento italiano ritenga che le elezioni in Venezuela del maggio scorso siano “illegittime” – su quali basi, invero, non si comprende – mantiene comunque una posizione neutrale sul tentativo di colpo di Stato in atto in quel Paese. Posizione ad ogni modo ben più responsabile rispetto alla gran parte dei Paesi dell’Unione Europea, i quali hanno riconosciuto Guaidó, un deputato dell’opposizione (il cui partito, ad ogni modo, non ha voluto presentare candidati alle elezioni presidenziali) autoproclamatosi presidente, in barba alla Costituzione venezuelana e ad ogni regola del diritto internazionale. Cuba e Russia, diversamente, sono in prima linea nel denunciare il golpe in atto. Attraverso il suo Ministero degli Esteri, il governo cubano guidato da Miguel Diaz-Canel, ha dichiarato che fra il 6 ed il 10 febbraio vi sono stati“dei movimenti di forze di operazioni speciali degliStati Unitiverso gli aeroporti diPorto Rico, Repubblica Dominicana e altre isole deiCaraibi, senza che i rispettivi governi ne fossero informati”. Il governo cubano ritiene dunque che“La preparazione di un’aggressione militare contro ilVenezuelacon un pretesto umanitario va avanti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il governo russo, il quale ritiene che il governo statunitense abbia “scelto uno scenario altamente conflittuale, e sta incoraggiando le forze militari(venezuelane)all’ammutinamento”. Sembra di essere tornati nei periodi più bui della Guerra Fredda, laddove ad ogni modo, all’epoca, vi erano politici ben più lungimiranti e pronti alla mediazione ed al rispetto delle regole del diritto internazionale, specialmente in Europa (pensiamo ai nostri Bettino Craxi e Giulio Andreotti). Il Venezuela è in grave crisi economica in quanto subisce le sanzioni degli USA e dell’Unione Europea. Questo è uno degli aspetti che gran parte dei media sembra voler ignorare. Così come sembra voler ignorare la raccolta di firme spontanea dei cittadini venezuelani a sostegno del governo socialista di Maduro, contro ogni intervento militare statunitense e le numerose manifestazioni spontanee, in Europa, a sostegno del socialismo bolivariano. Sulla questione è intervenuto anche il vicedirettore del Sole 24 Ore Alessandro Plateroti, non certo un sostenitore di Maduro, ma il quale ha detto delle cose di assoluto buonsenso, nella trasmissione di Rai Uno “Porta a Porta”, dichiarando:“”Non può essere che la solidarietà internazionale si fa ad uso e consumo dell’opportunità politica. Noi in Sud America abbiamo avuto relazioni con l’Argentina(ai tempi della dittatura militare n.d.r),il Cile di Pinochet, con tutti i peggiori dittatori e nessun Parlamento italiano si è mai sognato di dichiarare illegittime delle elezioni. Io non sto difendendo Maduro, ma un principio: non si può tirare la coperta del diritto internazionale e della sovranità dei Paesi soltanto perché gli Stati Uniti combattono una lotta ormai ventennale contro il Venezuela, che non gli sta bene. Abbiamo legittimato il sequestro dell’oro del Venezuela a Londra in violazione di qualunque regola del principio del diritto internazionale, perché noi rivendichiamo la proprietà dell’oro della Banca d’Italia, però, facciamo finta che l’oro è di Maduro e non del Venezuela. Strappare queste cose significa poter pagare un prezzo, in futuro, molto alto. Se si vogliono fare le battaglie per la democrazia, facciamole, ma su basi coerenti”. Interessante anche l’analisi del Segretario del Partito Comunista Marco Rizzo, il quale si chiede come mai nessun potere internazionale intervenga in Francia, laddove ogni settimana vi sono proteste contro il governo in carica, con arresti e feriti, ma nessuno si sogni di chiedere nuove elezioni o di sanzionare il governo Macron, ma ciò avvenga in Venezuela, in quanto“ha il più grande giacimento di petrolio e sono in molti a volerci mettere le mani sopra”e ha rammentato inoltre che “È utile in tal senso ricordare le norme vigenti dell’ONU (ris. 2625-XXV-1970 dell’Assemblea generale), per cui «gli Stati sono liberi di scegliere il proprio sistema politico, economico e sociale, ed è vietato cercare di rovesciare dall’esterno il governo di uno Stato e interferire nelle lotte civili».Ancora: (art. 2, n.7,) «si vieta qualunque intervento negli affari interni. La tutela va allo Stato con il suo governo costituito», quindi il Venezuela del Presidente Maduro, che resta il titolare del potere statale, incluso quello di repressione delle insorgenze, non eliminabile né scavalcabile attraverso illecite pressioni, ultimatum, riconoscimenti di poteri alternativi.