IL LUNA PARK DI FIORENTINA-SAMPDORIA 3-3

IL LUNA PARK DI FIORENTINA-SAMPDORIA 3-3

Può una partita essere decisa da un fallo a centrocampo? Normalmente no, ma ci sono delle eccezioni: Fiorentina-Sampdoria è una di queste. Al 39esimo del primo tempo infatti Edmilson Fernandes, già ammonito per un’inutile entrata a tacchetti spianati, si faceva venire la pessima idea di entrare in scivolata su una palla innocua a metà campo. Palla mancata, avversario no. Seconda ammonizione e rosso. Ed ecco che una partita giocata molto bene, e condotta fino a quel punto grazie ad uno splendido gol di Muriel, diventava una specie di luna park dove se ne sono viste di ogni colore e forma. E che alla fine si conclude con un 3-3 tanto bello e divertente,  che però probabilmente non serve davvero a nessuna delle due per coltivare il sogno europeo. Quando sono state diramate le formazioni ufficiali non volevamo crederci: Fiorentina schierata in avanti con la coppia Muriel-Simeone e Chiesa a supporto. Esattamente quello che ci eravamo augurati nell’articolo dopo la vittoria in coppa col Torino! Ovviamente non che si voglia dire di avere avuto un peso nella decisione di Pioli, sia chiaro. Però la gioia, e la sorpresa, erano incontenibili: la mossa infatti è rivoluzionaria per queste latitudini, perché prima di Pioli anche Sousa aveva il tabù dell’attacco a due punte, evidentemente ritenuto un retaggio di un calcio ormai superatissimo. E dunque via con anni di numeri 9 lasciati a lottare da soli con “i peggiori ceffi” delle difese avversarie senza un compagno nei dintorni, anche solo per scambiare due parole, per larga parte delle partite. Oggi invece, almeno fino alla stupidaggine di Fernandes, si è visto che “si può fare!”  (come dicevano a metà degli anni settanta in un film discretamente famoso). Ed anzi è un piacere per gli occhi quando in un’azione offensiva il centrocampista vede l’area colma di maglie viola anziché il solito “piccolo indiano” destinato a fare una brutta fine. Certo, il gol poi è venuto da un’iniziativa personale davvero “extralusso” di Luis Muriel, che si è bevuto mezza difesa sampdoriana appoggiando morbidamente in rete, però nel complesso la manovra viola è sembrata avere un respiro diverso. E alla fine rischiando anche relativamente dietro. Il tutto giocando contro una squadra forte come la Samp, la quale infatti appena avuto l’episodio favorevole, ha cambiato marcia e preso il pareggio quasi subito su punizione pennellata da Ramirez. Uno a uno dunque all’intervallo, ma dopo una prima metà della ripresa noiosa con la Fiorentina ad aspettare e la Samp… pure (chissà perché) si “scatenava l’inferno” (tanto per restare nel campo delle citazioni cinematografiche famose). Nell’ordine: il secondo gol di Muriel (una perla assoluta: se non vi piace vuol dire che non vi piace il calcio); la follia di Viktor Hugo che con un fallo di mano serviva il pareggio alla Samp; la prodezza di Quagliarella per il 2-3, giocatore fantastico ed eterno che passò da Firenze quando ancora c’erano le macchinette che facevano il calcolo per il cambio lira-euro; ed il gol all’ultimo secondo di Pezzella, con esultanza sventolando (a ragione) la fascia di Astori, visto che l’assist involontario di un difensore della Samp ha qualcosa di mistico. In mezzo a tutto questo risse assortite, cartellini sventolati a profusione da un arbitro pessimo come Di Bello (riuscito nelle non facile impresa di scontentare tutti), e la classica mossa pavida di Pioli (non manca mai!) che toglieva Muriel per mettere Laurini. Ok, il colombiano era stanco, siamo d’accordo. Ma quando un giocatore ha una giornata simile toglierlo vuol dire anche togliere un peso dallo stomaco (e dalla testa) alla squadra avversaria. Per mettere un terzino poi: cioè l’equivalente di scavare una trincea e distribuire elmetti ai propri giocatori. Come detto il pari lascia la Fiorentina in fondo al gruppone delle pretendenti ad un posto in Europa League, però una sconfitta avrebbe dato una botta terribile al morale. E allora, pur sapendo che in carriera Muriel è stato tutto meno che continuo, guardando al nuovo assetto (che si spera “don Abbondio” Pioli non voglia cambiare perché sarebbe un crimine contro l’umanità!) si può guardare al futuro con un po’ di ottimismo, o quantomeno con la fondata speranza di divertirsi un po’ guardando le prossime partite.