LO STRANO DESTINO DI “LA TREGUA”
Strano destino, quello di “La tregua”, il film di Francesco Rosi, protagonista l’americano John Turturro (purtroppo doppiato da Roberto Pedicini), tratto dal romanzo autobiografico di Primo Levi. Oggi, Giorno della Memoria, viene trasmesso alla stessa ora, subito dopo pranzo, sia su La7, massacrato dalla pubblicità, sia su Sky Atlantic Hits, senza spot, e sembra essere diventato negli anni il film ideale, “perfetto”, per la tragica ricorrenza del 27 gennaio. Eppure, quando uscì nel 1997, fu un insuccesso commerciale, anche cocente e inatteso, che in buona misura portò al fallimento il produttore Leo Pescarolo, il quale tanto s’era impegnato, pure indebitandosi, nel mettere insieme i finanziamenti necessari all’impresa internazionale di un certo peso industriale. Durante le lunghe riprese in Ucraina morì il direttore della fotografia Pasqualino De Santis, rimpiazzato, se ricordo bene, dal giovane Marco Pontecorvo;, figlio di Gillo e poco dopo, mentre lavorava al montaggio finale del film, toccò a Ruggero Mastroianni. Per questo “La tregua” è dedicato “a Pasqualino e Ruggero”. Rivisto oggi, mi sembra più interessante, sia pure con vistosi difetti di stile, impianto e recitazione, di quanto mi parve all’epoca, quando ne scrissi a tamburo battente su “l’Unità” dopo l’anteprima mondiale a Torino, la città di Levi.
