MIGRANTI, DOPO TURCHIA E LIBIA, IL BLOCCO MAROCCHINO, COL PERMESSO DEL GLOBAL COMPACT

MIGRANTI, DOPO TURCHIA E LIBIA, IL BLOCCO MAROCCHINO, COL PERMESSO DEL GLOBAL COMPACT

La notizia è stata pubblicata pochi giorni fa su il salto.net e  merita una conferma più dettagliata, ma in realtà non suscita sorpresa per chi si sia occupato in maniera non superficiale di flussi migratori nel Mediterraneo. “Il Marocco sta costruendo un muro anti migranti grazie ai fondi dell’Ue”. Un NUOVO muro, per meglio dire. Qualcosa di più, dunque, della fitta rete di recinzione e terrapieni che già circonda le enclave di Ceuta e Melilla,  brandello di Europa dai colori della Spagna sulla costa africana del Mediterraneo occidentale. Un muro frutto nel tempo, delle scelte politiche di Zapatero e di Rajoy, che l’attuale governo Sanchez aveva promesso di alleggerire soltanto qualche mese fa. Una scelta peraltro perfettamente in linea con quanto poteva trasparire dalla firma del Global Compact in dicembre, un manifesto dai toni molto umani, ma dai contenuti non sempre univoci. Pure, ad esso, il nostro governo aveva rinviato la sottoscrizione, ritenendo che vi fosse contenuto un diritto umano al migrare poco in linea con i respingimenti voluti dal Viminale. Ma al di là delle parole, il luogo stesso in cui il documento era stato sottoscritto, Marrakech, doveva suggerire un ruolo non indifferente di Re Mohammed VI del Marocco nell’operazione.  Contenuti con risvolti decisamente più operativi dei toni di un documento apparentemente piazzato nel più alto dei cieli della idealpolitik. Stiamo dunque ai fatti, se vogliamo capirci qualcosa.