PROPRIO COME ANTONIO GAVA

PROPRIO COME ANTONIO GAVA

Quando ho visto l’immagine del baciamano a Salvini in quel di Afragola, il comune del napoletano a guida centro destra dove in 21 giorni sono esplose 8 bombe contro altrettanti esercizi commerciali, ho pensato subito ad Antonio Gava, uno dei leader della Democrazia Cristiana (come Salvini ministro dell’interno) soprannominato il viceré, considerato uno dei registi della trattativa servizi segreti-Dc-camorra per la liberazione dell’assessore regionale dc Ciro Cirillo, rapito dalle brigate rosse. Anche ai tempi del monarchico comandante Achille Lauro, si usava il baciamano. Non lo so se davvero Salvini stia sfondando in quel “ancien” Mezzogiorno dove ci si considera sudditi e non cittadini. C’è e c’è stato, prima con i Gava di turno poi con i Berlusconi del ventennio passato e oggi quello stesso blocco sociale, “lazzaroni”-sottoproletariato e imprenditori-prenditori, va dove pensa ci sia il vincitore. Quando ho poi ho letto che qualcuno gli ha gridato “non farci più pagare la scorta di Saviano” ho capito che quella folla era una brutta folla.