SALVINI È IL LEADER NATURALE DELLA DESTRA FASCISTA CHE PRIMA SI NASCONDEVA

Dal doppiopetto alla felpa. Matteo Salvini è più naïf del caimano che fu ma segue le sue orme, anzi, ha dalla sua una naturale predisposizione alla comunicazione, alla propaganda. Non ha bisogno di “calze”, di luci diffuse, di doppiopetto. Non è il presidente operaio e quello del meno tasse per tutti. Lui si fa fotografare con salsicce e pizze in bocca, è volgare ma fa piacere la sua volgarità. Anche lui, come il suo predecessore, sa che per conquistare e motivare il suo elettorato deve trovare il nemico. Un giorno sono le Ong, l’altro i magistrati comunisti, il Papa, i Saviano, gli ultimi della terra. È il leader naturale di quella destra fascista e razzista che prima di lui si nascondeva, nella prima Repubblica, nel voto alla Democrazia Cristiana poi un po’ in Forza Italia e nel non voto. Oggi quell’elettorato si ritrova in lui e le Rita Pavone prendono il posto delle Iva Zanicchi. Ha fatto terra bruciata del “moderatismo” berlusconiano, ha sdoganato ultrà ed estrema destra. È più pericoloso del caimano perché parla di più con la pancia del paese, con quella periferia che guarda la Tv e che, povera, se la prende con chi è più povero. Populista, razzista, lui che voleva dividere l’Italia oggi è diventato il sovranista d’Europa. E noi testardamente restiamo seduti dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.