SERIE A: PAZZA JUVE DA 3-1 A 3-3. RIMONTATA DAL PARMA
Doppietta di Ronaldo e Gervinho, in gol anche Rugani che poi fa autogol, due pali di Khedira, infortunio di Bernardeschi, Dybala non utilizzato se ne va prima dalla panchina. Succede di tutto a Torino, la Juventus domina e va due volte al doppio vantaggio, ( 2-0 e 3-1) ma un Parma indomito rimane sempre attaccato alla partita e dopo aver accorciato grazie ad un colpo di tacco di Gervinho e la complicità della deviazione di Rugani, al terzo minuto di recupero trova anche il clamoroso pareggio: Mandzukic invece di liberare pecca di superficialità, Inglese recupera una palla dentro l’area e oltre a difenderla bene la porge sul dischetto del rigore a Gervinho che la scaraventa in rete e firma la clamorosa rimonta. Ronaldo diventa CR17, come i gol in campionato, ma la difesa della Juventus, per la prima volta senza nessuno in campo dellla BBC, scricchiola e incassa sei gol in 4 giorni, dopo i tre di Bergamo, i tre di questa sera, a 19 giorni della sfida di Madrid con L’ Atletico, la cosa fa preoccupare alquanto. La Juve, sia chiaro, avrebbe meritato la vittoria, dominando la gara per oltre 70 minuti , il rientro di Pjanic ha restituito geometria e sicurezza al centrocampo, con Khedira che oltre a disputare una buona gara, colpisce pure due pali, e in attacco Ronaldo fa sempre il Ronaldo e Mandzukic lo aiuta con buoni assist. Le dolenti note però iniziano in difesa, dove Inglese ha surclassato di fisico e di tecnica Rugani e ha trovato i due spunti vincenti , fortunato nel primo, con la deviazione di Rugani, letale nel secondo, grazie alla leggerezza di Mandzukic e alla giocata di Inglese. Il punto preso, o i due persi nei confronti del Napoli, vittorioso nel pomeriggio, non cambiano di molto la corsa scudetto che ormai appare saldamente in mano alla compagine bianconera, ma oggi, e anche a Roma, e a Bergamo, è mancata la gestione, quella dove la vera Juve era maestra, colpiva, e gestiva, concedendo poco e nulla agli altri. Ultimamente così non è stato, la solita solidità difensiva sembra, senza Chiellini e Bonucci, molto, ma molto compromessa, e le alternative, oggi veniva impiegato da centrale il “ nuovo “ acquisto Caceres, non danno altrettante garanzie.E anche la crisi, e il gesto di Dybala, senza gol da nove giornate, e questa sera in panchina e non utilizzato nemmeno dopo l’infortunio di Bernardeschi, lascia intravedere qualche segnale di nervosismo. Raccontato i meriti e anche i limiti di questa Juve, giusto dare merito anche alla compagine di D’Aversa, perché ha subito, ha preso gol, poteva cadere, ma è solo barcollata, ha avuto il merito di rimanere in partita, e con qualche ripartenza è riuscita prima ad accorciare e poi a trovare l’insperato pareggio. Allegri alla fine la prende con ironia: “questa sera abbiamo giocato veramente bene, accontentando tutti quelli che volevano il bel gioco, ma spesso con il bel gioco non si vince, serve concretezza, e non superficialità, e al 93’ siamo stati superficiali, e non va bene”. Diciamo che la Juventus ha ripagato la fortunosa vittoria di Roma, dove non avrebbe meritato la vittoria, con il pareggio di questa sera, che invece avrebbe meritato di vincere. I gol: Ronaldo al 36’ trova, pur scivolando il tiro vincente che, complice anche una deviazione di Iacoponi, beffa Sepe. Al 17’ del secondo tempo Rugani trova la giocata al volo vincente da pochi metri dalla porta e sembra il colpo del Ko. Due minuti dopo però Barilla accorcia le distanze con un calibrato colpo di testa, ma Ronaldo con un colpo di testa fenomenale , su cross di Mandzukic, sembrerebbe chiudere definitamente i giochi, dopo appena due minuti dal gol dei ducali.Ma il doppio vantaggio non basta: Gervinho ( 29’) con un colpo di tacco, deviato da Rugani, accorcia ancora le distanze e al terzo minuto di recupero, grazie anche alla superficialità di Mandzukic, già descritta, e anche ad una grande giocata di Inglese, arriva anche il clamoroso pareggio. Presto rientreranno sia Bonucci che Chiellini, e si spera, anzi c’è la convinzione, che la difesa possa riprendere la consueta solidità, solo in questo modo si possono continuare a coltivare sogni europei.
