CHAMPIONS: LA JUVE CROLLA A MADRID.A TORINO SERVIRA’ UN’IMPRESA 2-0
Sconcertante gara della squadra di Allegri, rinunciataria, avulsa, inconcludente, vittoria meritata per l’Atletico Madrid. Bianconeri mai in partita, solo una difesa passiva, una punizione di Ronaldo, un colpo di testa alto di Bonucci nel primo tempo, poi solo Atletico, a cui, sempre nel primo tempo, viene prima concesso e poi revocato, giustamente, un rigore concesso per un leggero fallo di De Sciglio, ma fuori area. Secondo tempo tutto spagnolo: Diego Costa mette clamorosamente a lato davanti a Szczesny, Griezman colpisce la traversa ( Szczesny però la tocca) Morata mette in rete ma il Var annulla per una spinta a Chiellini, poi però arriva l’inevitabile. La squadra di Allegri non reagisce, rimane bassa e passiva, il Cholo opera i tre cambi mettendo Morata, Lemar e Correa e in 5 minuti l’Atletico segna due volte, mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno. Su due palle inattive : 33’ angolo, mischia, Gimenez da terra mette in rete, Bonucci lamenta una spinta, ma questa volta il Var non provvede.38’ punizione, altra mischia, e Godin, neo interista, mette in rete con una leggera, forse ininfluente, deviazione di Ronaldo.I cambi di Allegri, Cancelo e Bernardeschi producono solo un tiro di quest’ultimo, alzato in angolo da Oblak, e nulla più. Juve deludente, risultato pessimo: sembrava fosse interessata a portare a casa lo zero a zero, il peggiore dei buoni risultati, ha portato a casa una sconfitta grave e non facilmente rimediabile, perdere di due gol senza farne, costringe la Juve all’impresa allo Stadium, fra 15 giorni. Era lo stadio, il Wanda Metropolitan di Madrid, della finale e la Juve scendeva in campo, con la sicurezza e la convinzione di ritornarci a disputarla la finale, ma prestazione e risultato gettano grandi ombre su questo obiettivo primario dei bianconeri. La Juve non è piaciuta: sembrava giocasse come in campionato italiano, poca intensità, poca aggressività, e una difesa arcigna, consapevoli che difficilmente avrebbero gol, e facilmente lo avrebbero fatto : questa sera purtroppo non è andata così e siamo convinti che in campo internazionale non sia questa la mentalità giusta , ne’ la tattica vincente: una squadra troppo passiva, con Ronaldo abbandonato in mezzo alla coppia centrale madrilena, e impegnato a rispondere, agli insulti del pubblico, con le cinque dita della mano per indicare le 5 Champions vinte da lui, ma certo se pensiamo che lui era il vero spauracchio ( 22 gol messi a segno in 30 gare control’Atletico), anche la prestazione del campione portoghese rimane bene al di sotto della sufficienza. Giusto riconoscere anche i meriti della squadra di Simeone che, non a caso, su 400 e passa partite giocate in casa, più della metà è riuscita a rimanere con la porta imbattuta, ma soprattutto diversa è apparsa la determinazione, la concretezza di questa squadra, che ha giocato alla morte su tutti i palloni, avendo sempre la meglio sulle seconde palle: inevitabile che i due gol siano arrivati da i due difensori centrali e su palle inattive con furibonde mischie. E, seppur tutti i bianconeri alla fine si dichiaravano già pronti per la rivincita di Torino, bisogna anche ricordare che la Juventus nelle ultime cinque volte che ha perso la gara di andata nelle fasi eliminarorie, è sempre stata eliminata. E, sempre per la statistica, la Juve per la prima volta dal 2008/9, in un ottavo di finale, è rimasta a secco di gol.E aggiungiamo che tutte le volte che l’Atletico Madrid ha vinto due a zero l’andata non è mai stata eliminata: sono solo statistiche, certo, ma non inducono all’ottimismo. Tanta delusione e preoccupazione, perché che a Madrid sarebbe stata una bolgia si sapeva, che al Wanda Metropolitan l’Atletico fosse implacabile sulle palle inattive si sapeva, ma non è servito tutto questo ad evitare agli uomini di Simeone di avere la meglio in tutti gli scontri diretti: e questa è una grande riflessione che dovrà fare Allegri a mente serena. I raddoppi della squadra del Cholo sono stati devastanti, così come l’intensità messa in campo, e viene il dubbio che, forse, la Juve si sia abituata troppo al ritmo blando del campionato italiano, dove, spesso, troppo spesso, la Juve si limita a gestire e poi, a vincere, con le giocate dei suoi campioni. Ovvio, questa sera si è giocata solo la partita di andata, diciamo il primo tempo, ma a Torino servira’ veramente un’impresa titanica, perché fare due gol senza prenderne, sarà già dura, molto dura, e comunque, tale risultato , garantirebbe solo i supplementari, che, con l’amarezza di questa sera, sarebbe già un grande traguardo. L’arbitro tedesco Zwayer, a nostro avviso, ha bene arbitrato,pur dovendo sopportare la pressione che furbescamente i madrileni gli mettevano addosso ad ogni fischio, e il contributo del Var è stato determinante: un rigore revocato e un gol annullato, entrambi giustamente, hanno decretato il trionfo del mezzo tecnologico, almeno un motivo per gioire, in una serata davvero buia.
