FIORENTINA E ATALANTA FANNO 3-3: SPETTACOLO ED INCERTEZZA IN (LUNGA) ATTESA DEL RITORNO
Un altro 3-3 per la Fiorentina: siamo allo sfarzo. La Lega calcio dovrebbe dare un bonus economico alla squadra viola, all’estero probabilmente prendono libero dal lavoro per vedere le partite della squadra di Pioli. Forse persino in oriente (il mitico “mercato orientale”) dove giorni liberi notoriamente ne prendono pochi. Stavolta però il pareggio col pallottoliere se non equivale ad una sconfitta ci va abbastanza vicino. Certo visto come si era messa questa folle partita il 3-3 sa di bonus perché, come scrivevamo al termine della partita con la Roma, si stava per incorrere nel rischio mortale: cioè buttare ogni speranza già nella partita di andata e trovarsi a passare due mesi in attesa di essere ghigliottinati al ritorno. Però servirà davvero un’impresa alla Fiorentina per andare a vincere a Bergamo (perché quello ci vorrà, a meno di arrivare ad un mirabolante 4-4) contro questa Atalanta che stasera ha confermato di essere una squadra meravigliosa. Piena di talento ma anche con una tenuta fisica spaziale, e messa sempre benissimo in campo. Gasperini e la simpatia sono due rette parallele questo si sa, però bravo è bravo c’è poco da fare. E bisogna dargliene atto con applauso virtuale incorporato. La partita ha vissuto un primo tempo molto molto divertente, però farcito di orrori più che di errori. Difensivi più che altro, anche se la cosa era prevedibile visto che Fiorentina ed Atalanta sono due squadre fantastiche in attacco ma dietro vivono di espedienti. E dunque festival delle belle giocate, dei tocchi vellutati, e anche dei gol. 2-2 all’intervallo per le reti di Gomez e Pasalic per l’Atalanta che era andata in fuga, poi raggiunta grazie a Chiesa e Benassi. Roba rara dalle nostre parti. Ma, tornando agli espedienti, quello di cui si parlerà parecchio in casa viola nei prossimi giorni è la mossa “rétro” di Pioli che ha messo Viktor Hugo (e le sue ormai celeberrime “Hugate”) ad uomo su Ilicic. Una cosa che un po’ ha commosso gli spettatori più attempati che sono tornati con la memoria ad epici duelli di terzinacci privi dei piedi che inseguivano campioni in ogni dove, senza sapere probabilmente neanche il risultato della partita di cui venivano informati solo negli spogliatoi. Però, un po’ come quando ti metti addosso un vestito vintage-trendy, la cosa può risultare geniale ma anche farti fare una figura pessima (perché come diceva Elio “Certe volte sono capi orrendi, che a nessuno li rivendi”), ecco nel caso specifico barrare decisamente B. Dire umiliato forse è troppo, però è certo che il buon Viktor non ha visto letteralmente boccia, neanche provando ad aggrapparsi ai pantaloncini del polemico ex viola. Già, giocava da queste parti lo sloveno, e giocava bene ma solo ogni tanto, e per questo il rapporto con i tifosi viveva più di bassi che di alti. E proprio nella finale di Coppa Italia persa con il Napoli a Roma si toccò il fondo della relazione Ilicic- Curva Fiesole. Questo per dire che probabilmente la partita di oggi era cerchiata in rosso sul calendario di Josip, e si è visto. Una lezione di calcio con i due gol che non portano il suo nome, è vero, ma hanno impresso il suo marchio come vitelli di un ranch americano ai tempi di Tex Willer. Fortuna della Fiorentina che, come si diceva, l’Atalanta dietro ha anche Palomino. Il quale ne ha combinate di ogni durante la partita ridando vita alla Fiorentina in più di una occasione. Ma a parte questo la squadra viola deve ringraziare il cielo di avere nelle sue file un fenomeno: Federico Chiesa. Le polemiche sulla tendenza a cascare un po’ troppo, a cui dette il via qualche mese fa proprio Gasperini, hanno un po’ offuscato quello che sta combinando questo ragazzo. La partita di stasera invece è il riassunto perfetto: gol, assist, movimento continuo come se avesse un paio di polmoni di scorta. Incredibile. Se, come sembra tristemente scontato, dovrà lasciare questi lidi per approdare in squadroni dalle maglie dotate di strisce verticali resterà un vuoto davvero difficilmente colmabile. E la sensazione di essersi goduti, per troppo poco, la nascita di un campione con la C maiuscola. Nel secondo tempo l’Atalanta era fuggita nuovamente con il bel tiro da fuori di De Roon (favorito peraltro da una respinta pessima di Lafont, ennesimo errore di questo tipo per il numero 1 francese) ma ancora Chiesa l’aveva ripresa servendo un cioccolatino solo da scartare a Muriel per il definitivo 3-3. Risultato che però è rimasto tale solo grazie alla traversa della porta sotto la Curva Ferrovia che ha respinto, in pieno recupero, il colpo di testa a porta spalancata di Hateober. E dunque si resta ancora con il dubbio su come finirà l’avventura di queste due intruse al tavolo solitamente riservato alle potenze economiche del nostro calcio. Sia come sia sarà probabilmente un’altra partita divertentissima quella che ci aspetta tra due mesi. Certo, nel frattempo potrebbero succedere tante cose (non solo nel calcio) nel nostro paese. Ma che ci volete fare, questa è la formula geniale partorita dalle alte sfere, e allora bisogna adeguarsi. E, nel caso della Fiorentina, pensare seriamente all’acquisto di una teca dove far vivere, lontano da ogni tipo di rischio, Federico Chiesa fino a fine aprile. Perché senza di lui, è bene farsene una ragione, tanto vale risparmiare la benzina del pullman.
