GLI ITALIANI REAGISCONO AL FASCISMO MA NON C’È UNA OPPOSIZIONE

GLI ITALIANI REAGISCONO AL FASCISMO MA NON C’È UNA OPPOSIZIONE

Marco Revelli, L’intellettuale di sinistra parla ad “Avgi”: L’intervista ad Argiris Panagopoulos è stata pubblicata al quotidiano di SYRIZA “Avgi”, Domenica 17 Marzo 2019.“Lo scandalo non è Tajani, ma la leadership europea che convive con lui e il clima politico che si è creato in Italia con questo governo vergognoso”“È scandalosa la permanenza di Antonio Tajani come Presidente del Parlamento europeo, per l’Europa, per i democratici e per gli antifascisti. L’elezione di Zingaretti alla leadership del Partito Democratico è stata accompagnata da messaggi sbagliati, che mostrano i limiti della sua politica, mentre a sinistra del centrosinistra non c’è volontà e credibilità. Allo stesso tempo, una grande parte della nostra società reagisce, scende nelle piazze per difendere la sua dignità di fronte allo tsunami di razzismo e di neoliberismo, senza la speranza di una rappresentanza politica”, ha detto il professore universitario Marco Revelli parlando ad “Avgi” dalla sede del più prestigioso forse istituto antifascista e progressista in Italia, la Fondazione Gobetti di Torino, di cui è anche presidente. Revelli è stato uno dei fondatori dell’Altra Europa con Tsipras. -Se Mussolini era una “buona” persona, chi è estato allora suo padre, il comandante dei partigiani Nuto Revelli? Antonio Tajani, il presidente dell’unica istituzione europea eletta, ha “rovesciato” la storia?Le dichiarazioni di questo sciagurato sono scandalose. Ma la cosa più scandalosa è che questo uomo ha un ruolo così importante nelle istituzioni europee, e che l’Europa lo tollera nella sua leadership. Quando era studente, era un membro attivo dell’estrema destra. Quello che pensa e dice oggi lo pensava e lo diceva negli anni ’70, quando era un giovane neofascista. Dopo ha preso una strada diversa, era diventato il cavallino di Berlusconi, che lo ha lanciato nelle istituzioni europee gettandogli addosso una vernice di pseudodemocrazia. Quando ha sentito che i tempi erano più facili per queste posizioni in Italia, una cosa che la vediamo tutti i giorni con il ritorno dei fascistoidi che si basano sull’ignoranza e i luoghi comuni, ha tirato fuori il suo vero essere. Senza pensare alle conseguenze. Come lo avrebbero preso i Commissari della Commissione, gli stessi dirigenti del Partito popolare europeo e tutto il resto di quelli che come noi, proveniamo dalla cultura democratica, che abbiamo imposto, con la nostra vittoria sul fascismo e sul nazismo, con le armi durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo scandalo non è Tajani, ma la leadership europea che convive con Tajani e il clima politico creato in Italia con questo infame governo. -Qual è il clima politico in Italia?Sfortunatamente, sono stati confermati i timori iniziali dalla creazione di questo governo giallo-verde. È un governo con un denominatore comune populista, che è trasversale rispetto ai due corpi elettorali della Lega e del Movimento Cinque Stelle, che hanno avuto come punto comune la richiesta di un cambiamento radicale del paese in relazione ai governi di Centro-sinistra dal 2013 al 2018, i governi di Letta, di Renzi e di Gentiloni. All’interno di questo governo ci sono due diverse anime, un’anima che è completamente di destra, sciovinista, trincerata, nazionalista, che rappresenta Salvini, e un luogo di protesta sociale e di radicalizzazione, con caratteristiche miste di individualismo e richieste popolari, che proviene anche da un corpo elettorale che in gran parte aveva votato il centrosinistra e la sinistra.Hanno firmato il “contratto” di governo che ha combinato da un lato un aspetto molto più sociale di quello che il neoliberismo del Partito democratico e dei suoi governi avevano mostrato, perché aveva esercitato una maggiore critica all’austerità, si interessava della povertà, adottando oggi il Reddito di Cittadinanza, che si è opposto alla riforma Fornero. Dall’altra parte abbiamo avuto un programma xenofobo, autoritario, fascista ed estremamente neoliberista. Salvini, utilizzando “il populismo populista”, si potrebbe dire, ha una solida posizione neoliberista a favore dei datori di lavoro. Salvini ha rifiutato l’apertura delle frontiere, che voleva il neoliberismo, ma sostiene il revanscismo sociale dei piccoli e medi imprenditori contro il lavoro, i lavoratori e i loro diritti e sostiene quel pezzo grezzo del capitalismo italiano che ha una logica antioperaia.Dopo il conflitto con l’UE per il deficit di bilancio, è ovvio che il governo ha accelerato l’adozione di politiche puramente di destra, con l’apice nella nuova legge anticostituzionale della “legittima difesa”, che permette a chiunque di sparare a chiunque entri nella sua casa, negozio, proprietà. Ci dice “armatevi perché le cose valgono più di una vita umana”. Secondo il “Decreto per la Sicurezza” gli immigrati sono fonte di pericolo sociale, si elimina tutto i sistema di integrazione, chiudendo tutte le strutture di gestione della questione migratoria e buttando gli immigrati in strada perché sia visibile la loro esclusione sociale e il loro problema sociale. Salvini ha chiuso i porti imponendo un’altra pratica disumana e senza precedenti, arrivando al punto di prendere in ostaggio 177 migranti su una nave.Sfortunatamente, non c’è opposizione a questo orrore. Il Partito democratico non ha detto nulla, perché era il suo ministro degli Interni, Marco Minniti, che ha aperto il vaso di Pandora contro le ONG insinuando che collaboravano con i trafficanti di persone e ha fatto il cosiddetto “Codice d’onore”, lasciando aperta una supposta complicità delle ONG con gli schiavisti. Il Partito democratico non ha mai detto una parola. L’unica opposizione è fatta dalla Chiesa cattolica di Papa Bergolio, e non tutta, perché alcuni vescovi non seguono la sua politica umanitaria. A sinistra del Partito democratico c’è un enorme vuoto, perché le micro-organizzazioni e i loro leader si sono dimostrati inutili per la società e le persone colpite dalla crisi. -L’elezione di Zingaretti alla direzione del Partito democratico può portare a un cambio nei scenari nel centrosinistra e la sinistra?Le elezioni primarie del Partito democratico hanno riservato alcune sorprese. La partecipazione di 1,5 milioni di cittadini ha portato alcuni a gridare alla risurrezione di Lazzaro perché hanno dato una grande maggioranza a Zingaretti con il 70%. La partecipazione di 1,5 milioni di cittadini è stata superiore alle aspettative del Partito democratico, ma in realtà è stata la più bassa della sua storia. Nel 2004 hanno partecipato 4,5 milioni, Bersani è stato eletto da quasi 3 milioni, Renzi la seconda volta lo avevano eletto segretario 1,8 milioni.Il Partito democratico è riuscito a mobilitare nelle sue primarie i fan più fedeli e questi hanno votato per Zingaretti perché non vogliono sentirne più di Renzi e del renzismo. Hanno votato per Zingaretti per porre fine all’avventurosa presenza di Renzi nel Partito democratico.Lo hanno fatto perché Zingaretti è più simpatico, più pacato ed è più cauto… nel distruggere tutti i valori di sinistra. Ma è la persona giusta per affrontare il governo giallo-verde? Probabilmente no. Perché l’essenza della sua proposta politica non è molto diversa, perché ha la stessa sottomissione ai dogmi del neoliberismo europeo. Il suo europeismo è conformista, “eurocratico”, diciamo così, la critica che sta facendo alcune volte si trova molto più a destra anche di quella del Movimento Cinque Stelle, che ha adottato il Reddito di Cittadinanza. Il Partito democratico è contrario come questione di principio al reddito di Cittadinanza, utilizzando gli argomenti dei conservatori americani e del centro-destra europea, non dice niente sulle importanti questioni dei diritti del lavoro e della difesa dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati, in difesa dei salari e dei posti di lavoro. Non dice nulla di diverso da ciò che hanno fatto Renzi e Gentiloni.Il primo atto simbolico dopo la sua elezione è stato quello di venire a Torino per sostenere il TAV, che oggi viene sostenuto dalla Lega, da Berlusconi, dal Partito democratico, dai grandi imprenditori e da un pezzo dell’imprenditoria parassitaria che vive dellle briciole delle opere pubbliche .Zingaretti non si è nemmeno preoccupato di andare a sentire le popolazioni che da trent’anni lottano contro questo inutile e costoso progetto, che viola anche l’ambiente alpino. Maurizio Ladini, quando fu eletto poche settimane fa segretario della CGIL, è andato a un centro di immigrazione per esprimere la solidarietà del più grande sindacato italiano. Ha fatto un grande atto simbolico. Zingaretti poteva andare dai pastori della sardi, da coloro che sono stati avvelenati e muoiono nel sud Italia per ‘inquinamento industriale, il cancro e la leucemia in Puglia e a Taranto, nella Terra dei Fuochi, poteva andare dai lavoratori precari. Invece è venuto a Torino ed è andato dagli imprenditori che vogliono il TAV. -In Italia, un milione di studenti sono scesi in piazza Venerdì per salvare il pianeta, 250.000 hanno marciato a Milano contro il razzismo e a Roma, dopo un lungo periodo di tempo, hanno marciato insieme i tre più grandi sindacati…La nostra società manda messaggi molto buoni. Una parte della nostra società ha capito cosa sta succedendo e ha accettato la sfida di Primo Levi: “Se non ora, quando?”. La nostra società sprofonda in un abisso contro la quale mio padre aveva combattuto in montagna. Un pezzo della nostra società ci dice che sta vuole stare seduto a casa quando gli altri stanno cercando di far tornare il fascismo e Mussolini. La gente ci dice che se non si mobilita, perderà la sua autostima e la sua dignità. Ma questa gente però non ha uno sbocco politico, perché non esiste nessuna forza politica considerata degna di rappresentare alti valori ideali. -Perché in Italia non c’è un altro centro sinistra e un’altra sinistra?Perché la forte sinistra italiana a poco a poco ha perso la sua forza e la sua cultura politica, la sua identità, ma ha continuato ad occupare un grande spazio nella scena politica, e mi riferisco al centrosinistra, producendo sempre di più all’interno delle peggiori leader politici, prodotti della burocrazia di partito, sempre più cinici, e sempre più autoreferenziali, che non hanno grandi visioni e idee, ma cercano di coltivare piccoli feudi, che hanno cancellato qualsiasi vero cambiamento dall’orizzonte.A sinistra del centro sinistra tutte queste organizzazioni e leader hanno sabotato ogni possibile salto di qualità, rifiutando di sciogliere le loro micro-organizzazioni e di creare un soggetto politico più ampio e aperto, affidabile e in grado di auto-critica.L’Italia non è stato possibile creare uno SYRIZA e non abbiamo avuto uno Tsipras, non abbiamo potuto fare un Podemos e non abbiamo avuto un Iglesias, non abbiamo potuto avere un Partito laburista e non abbiamo avuto nemmeno un Corbyn, come non era possibile avere qualcuno come Sanders. L’intervista ad Argiris Panagopoulos è stata pubblicata al quotidiano di SYRIZA “Avgi”, Domenica 17 Marzo 2019.