GOVERNO GIALLOVERDE, UN FACILE VATICINIO

GOVERNO GIALLOVERDE, UN FACILE VATICINIO

Non occorreva il vate Tiresia, il cieco indovino greco felicemente portato alla notorietà da Camilleri nella sua splendida performance teatrale, per prevedere l‘imminente naufragio del “contratto di governo”. Governare in base ad un contratto è qualcosa che va contro le leggi della politica, perchè governare è per definizione non soltanto attuare un programma ma saper affrontare le contingenze, gli imprevisti e le pressioni che una società complessa presenta quotidianamente. Farlo in base ad un contratto è come abdicare prima di essere monarca o, per seguire l’attualità, è come abortire prima di essere incinta. Pensare che due forze politiche diversissime, caratterizzate l’una da una fortissima ideologizzazione e l’altra che dell’assenza di ideologìa ha fatto l’elemento costitutivo della propria esistenza, potessero governare insieme era cosa talmente vacua ed illusoria da tradire fin dal primo istante il vero obiettivo dell’operazione: la conquista del potere. Ah, dimenticavo… Se a destra c’è da piangere a sinistra c’è poco da ridere, ma ne parliamo un’altra volta.