I BUONISTI NON CE LA FANNO PIÙ A CONVIVERE CON I RAZZISTI

I BUONISTI NON CE LA FANNO PIÙ A CONVIVERE CON I RAZZISTI

Roma, quartiere Portuense.Un bambino di 12 anni, egiziano, viene pestato fino a svenire da un gruppo di ragazzi più grandi che gli urlano addosso “ne*ro di merda”.È la terza volta che gli succede in pochi mesi.I genitori, entrambi ingegneri, raccontano che il figlio avrebbe espresso il desiderio di andare via da qui, di andare in un paese “sicuro”. A Foligno, un maestro elementare si cimenta in alcuni interessanti “esperimenti sociali” che prevedono il mettere un bambino africano e la sorellina girati di spalle in un angolo della classe mentre lui chiede agli altri alunni “quanto sono brutti” quei due bambini tutti neri. A Melegnano, vicino Milano, nell’androne del palazzo dove abita un ragazzo senegalese adottato da due italiani compare la scritta “Ammazza al negar”, corredata da una svastica.Qualche settimana prima, avevano scritto, sempre nell’androne del palazzo: “pagate per questi ne*ri di merda”. Ma tranquilli, non è mica razzismo, è che “gli italiani non ce la fanno più”.Non ce la fanno più a vedere questi ingegneri egiziani che fanno impunemente studiare i loro figli nelle nostre scuole.Non ce la fanno più a non poter insultare liberamente questi bambini troppo scuri di fronte agli altri bambini bianchissimi.Non ce la fanno proprio più a non poter evocare il nazismo per prendersela con un ragazzo adottato da una famiglia italiana. Non è mica razzismo, è “esasperazione”, è “buon senso”, è colpa dei governi precedenti.È che “non ce la fanno più”, dovete capirli. Come mi auguro che loro capiranno perfettamente quando le persone normali “non ce la faranno più” a vivere fianco a fianco con questi maledetti topi di fogna. Perché fidatevi: i buonisti non ce la fanno più.