LA SARDEGNA HA DECISO. ORA DENTRO IL CENTRODESTRA

LA SARDEGNA HA DECISO. ORA DENTRO IL CENTRODESTRA

Christian Solinas, sardista, è il nuovo Governatore. Per un centrodestra che, a differenza di quel che è accaduto in Abruzzo, conserva un equilibrio di liste presenti in coalizione. Non c’è uno strapotere di una delle forze politiche. Alla fine Lega e Partito Sardo d’Azione sono a un soffio l’una dall’altra. Forza Italia ha un risultato negativo ma poteva andar peggio. Fratelli d’Italia regge bene e anche l’Udc risorge al 4%. La coalizione avrá 36 consiglieri su 60. La Lega ha ottenuto un buon risultato in Sardegna, anche se in molti pensavano che riuscisse a prendere percentuali più alte. Va però considerato che, a livello nazionale, Lega e Partito Sardo d’Azione sono nello stesso gruppo parlamentare. Così se si uniscono le due forze potremmo dire che quell’area politica è rappresentata da più del 20% degli elettori. Ora bisognerà aspettare il rito della nascita della giunta, per capire poi contenti e scontenti. La coalizione di maggioranza è forte di 36 consiglieri su 60 ma sará comunque una maggioranza fatta di tante anime. Vanno infatti a prendere seggi 9 forze delle 11 presenti in Parlamento. Per il bene della Sardegna è auspicabile che le idee di tutti coincidano e non si cominci a litigare in fretta, come accaduto in Sicilia dove il governatore a più riprese minaccia dimissioni. LA SCELTA DI ZEDDAL’opposizione di centrosinistra dovrebbe essere agguerrita. 18 consiglieri di cui 8 del PD, 7, compreso Zedda, delle liste civiche vicine a lui e poi il suo partito, Campo Progressista. 2 per Leu e 1 per Sardegna in Comune. Bisognerà capire il loro atteggiamento. Continuare l’esperimento di in centrosinistra allargato significherebbe fare opposizione comune, scelte comuni e non restare divisi in gruppi politici diversi. Magari potrebbero scegliere tutti un unico capogruppo che potrebbe essere proprio Massimo Zedda, a dimostrazione che lo spirito unitario prosegue anche dopo le elezioni. E forse per questo hanno chiesto a Zedda di fare il leader anche in Consiglio. Il dato di Cagliari, dove Zedda ha vinto anche senza alcune forze che stanno con lui in maggioranza al Comune, potrebbe spingere proprio il sindaco di Cagliari, nemmeno quarantacinquenne, a consolidare l’unità in Sardegna e dare una mano, come riferimento di spicco, anche a livello nazionale. Del resto la Sardegna ha dato, nel corso della storia, intellettualità politiche di spicco, specialmente a sinistra. LA SINDROME DI DAVIDE DEI CINQUE STELLEDavide contro Golia vinse. Qui, in Sardegna, Davide perde. Ma il mantra di “ma noi abbiamo una solo lista e loro 8 e 11” non regge. Perché questa non è una ipotesi vietata per i cinque stelle ma una scelta. Strategica, per loro opportuna, che li differenzia, ma purtroppo perdente. Nel senso che Francesco Desogus ieri sera diceva che è stata una partita dove loro giocavano in 11 e noi avevamo solo il portiere. Ma è l’allenatore che ha scelto di fare giocare solo il portiere. E l’allenatore è Di Maio che ora comincia finalmente a capire che questo schema di gioco non funziona. Come, aprendo all’apporto civico, forse comprende che nemmeno l’abbraccio con una forza politica come la Lega possa dare beneficio. Da questo punto di vista, la vera cartina di tornasole arriverá dalle Europee e cosi vedremo se sará davvero così. Io, prima di dire di nuovo che il Paese sta uscendo dal sistema tripolare, aspetterei ancora un poco. Il dato di fatto è che in Consiglio regionale per la prima volta entreranno 6 consiglieri del Movimento. Su questo hanno ragione. Ora saranno giudicati dai Sardi per quello che faranno. LA VERA SCONFITTA È QUELLA DEGLI EXIT POLLSu questo non possiamo fare altro che stendere un velo pietoso.