MA PERCHÉ I TEDESCHI CI VEDONO COSÌ?

MA PERCHÉ I TEDESCHI CI VEDONO COSÌ?

Chissà perché i tedeschi ci vedono così, almeno al cinema. Prendete “Un viaggio indimenticabile”, che esce giovedì 21 marzocon Warner Bros: il regista alemanno Til Schweiger, nel rifare in inglese con star americane un suo fortunato film del 2014 intitolato “Honig im Kopf”, rappresenta gli italiani come nemmeno fanno più gli hollywoodiani. Caciaroni, coi baffi e i capelli nerissimi, sempre a ridere, con le bretelle a vista, i pantaloni pesanti e la coppola in testa, poco svelti con l’inglese; mentre poliziotti e carabinieri portano la stessa divisa lugubre da “vigilantes” che ricorda, almeno nel cappello, l’Alberto Sordi di “Un americano a Roma”.Schweiger è anche attore di un certo nome, lo ricorderete nei panni del tedesco buono Hugo Stiglitz in “Bastardi senza gloria” di Tarantino; e magari è stato anche grazie alle sue partecipazioni in kolossal come “King Arthur” (lì faceva il cattivo Cynric) se è riuscito a mettere insieme un cast mica male: vi figurano gli americani Nick Nolte, Matt Dillon, Eric Roberts e l’esordiente Sophia Lane Nolte (figlia di Nick), gli inglesi Emily Mortimer, Jacqueline Bisset, Greta Scacchi, Claire Forlani.Siccome si parla del morbo di Alzheimer ci sarebbe poco da sorridere, ma Schweiger si allontana da modelli impegnativi come “Lontano da lei”, “Still Alice” o “Una sconfinata giovinezza” per raccontare, in chiave di favola agrodolce, l’incontro tardivo tra un nonno vedovo e svanito dai comportamenti ormai imbarazzanti e la nipotina undicenne che trova nel rapporto con lui un antidoto positivo alle tensioni familiari. Il “viaggio indimenticabile” evocato dal titolo italiano, in inglese “Head Full of Honey”, è quello che Amadeus e Tilda faranno alla volta di Venezia, dove il vecchio passò i momenti più belli con la moglie amatissima. “Perché gli italiani portano i baffi? Per somigliare alla madre” dice una battuta del film detta dal nonno svampito e ribelle. Il portiere d’albergo veneziano si sbellica dalle risate sentendola, anzi se la rivende pure con gli amici. Appunto: perché i tedeschi ci vedono così?