PER ORA IL LEADER DI AL QAEDA E’ AYMAN ZAWAHIRI

Per ora il leader di al Qaeda è Ayman al Zawahiri. Il medico egiziano, nato nel 1951, passato su molti fronti e per anni vicino a Osama, continua a parlare. A distanza. Con audio che una volta era commentati e analizzati, oggi passano quasi sotto silenzio.L’estremista tira le fila, indica le linee guida, ma ha dovuto subire il grande scisma con la nascita dello Stato Islamico. Il Califfo è andato per la sua strada, diventando il polo d’attrazione per migliaia di volontari. E’ come se i qaedisti avessero patito la loro «primavera araba», incalzati da una fazione agile, meno dottrinale, però molto efficace sul piano dell’azione. Del resto c’era chi, ben prima della nascita dell’Isis, criticava la veste troppo bianca di al Zawahiri, alludendo alla sua distanza da dove ci «sporca le mani», si combatte, si spara.Dunque un profilo meno incisivo che però lo ha mantenuto nel mirino degli Usa. Sulla testa ha una taglia di 25 milioni di dollari, molti di più di quelli su Hamza bin Laden. E continuano a cercarlo nell’area tribale al confine tra Pakistan e Afghanistan, ma anche all’interno di qualche città.Significativo poi che di recente, dopo un paio di grandi attentati, compiuti in Kenya dagli Shebab e nel Sahel i gruppi abbiano citato Ayman. Nei comunicati hanno spiegato di aver agito in base ai suoi ordini, formula identica a quella dei «soldati del Califfato». Il riconoscimento di una leadership.