QUANDO LA POLITICA GIOCA SULLA VITA DELLE PERSONE
Ci voleva Mare Jonio di Mediterranea, la nave italiana che ha la missione di salvare vite umane dalle acque del mare e dagli egoismi dei governi per rimettere, almeno per qualche ora, in carreggiata la coalizione giallo verde.Ben pochi hanno vissuto le vicende umane di questi 48 fantasmi che cercavano la salvezza dalle miserie, dalle guerre, dal terrore degli aguzzini del deserto libico.È andata in corso la rappresentazione che ha voluto negare il pericolo di affondamento, che quei dodici bambini a bordo non stavano proprio bene, che le onde non erano alte due o tre metri. Che nelle stessa acque un altro barcone, non soccorso per tempo andava a fondo, portando con sé un numero imprecisato di persone insieme ad un bimbo il cui corpo veniva poi raccolto dalla famosa guardia costiera libica. Ed invece vista dall’alto del pontificale tutta la questione, la radice della storia, ha perso il suo senso ed è diventata occasione di sublimazione personale.Ecco così arrivare la soluzione immediata.Infatti i “governativi” erano piuttosto preoccupati dal fare in modo non portare troppo sotto i riflettori una nave, questa volta, italiana a tutti gli effetti. La sensazione adesso è che Salvini e Di Maio credono di esserci riusciti.Pensano di averlo fatto nella speranza di gestire più agevolmente il voto, previsto per la giornata di mercoledì in Senato, sul vergognoso caso Diciotti.Un voto che vede il ministro degli Interni, Salvini oggetto della richiesta di autorizzazione a procedere da parte della magistratura per sequestro di persona, vale a dire quei 177 migranti salvati dalla nave della marina militare italiana l’estate scorsa.E così, questa volta niente accusa di ingerenza da parte degli stranieri di OpenArms oppure quelli di OpenEye.Questa volta si può puntare contro gli estremisti, contro la sinistra dei salotti, contro i cattivissimi mascherati da buonisti:“Sequestrata la nave dei centri sociali. Ottimo. Ora in Italia c’è un governo che difende i confini e fa rispettare le leggi, soprattutto ai trafficanti di uomini. Chi sbaglia paga”, si agita Salvini in serata. Poco prima dello sbarco, aveva aperto alla possibilità che la nave attraccasse “solo se verrà sequestrata”.Ed eccolo subito accontentato anche se poi la nave al momento non è affatto sequestrata anche se la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta contro ignoti e ora farà i suoi interrogatori per valutare le responsabilità. Per Salvini sono chiare: i centri sociali. Per via della presenza a bordo di Luca Casarini, l’ex portavoce dei centri sociali del nord-est ora in Sinistra Italiana.Ecco lo spiraglio di ottenere vendetta.Nel caso Diciotti era Salvini a finire indagato, adesso sul caso Mare Jonio invece sono gli attivisti della ong a temere per la loro esistenza, sono loro a rischiare l’avviso di garanzia.Sono loro, sono Banca Etica ed Arci, sono una miriade di persone che hanno creduto in una possibilità di poter salvare delle vite umaneIn fondo sono quelli che lo stesso vicepremier Luigi Di Maio sembrava aver benedetto al momento dell’inizio della missione: «L’iniziativa mi pare che sia legata la fatto di voler raccontare che cosa accade nel Mediterraneo. Ben venga. È una sentinella civica. Nient’altro».
