RAMI, CHE SI SENTE PROFONDAMENTE ITALIANO
Rami chiede la cittadinanza anche per il compagno di classe che lo ha aiutato a salvare tutti gli altri?“Si faccia eleggere in parlamento e cambi la legge, perora va bene così”.L’ha detto Salvini. E credetemi: preferisco di gran lunga questa risposta al grottesco dibattito delle ore precedenti sulla cittadinanza da concedere o meno a un ragazzino cresciuto qui, che parla italiano, studia in Italia e che, per giunta, ha appena salvato 51 compagni di classe dalla tentata strage di un folle. “Stiamo facendo i controlli”.Giusto.Hai visto mai che, boh, ai mondiali tifasse Egitto o che, sotto sotto, preferisca il kebab alle pizze surgelate di Salvini.Tocca controllare bene, prima di concedere la cittadinanza a un ragazzino che ne ha salvati 51. Te la devi meritare, la cittadinanza.Non basta parlare italiano, sentirsi italiano, magari essere nato e cresciuto qui.Bisogna meritarsela.Fare gesti eroici, cose così.Del resto tutti noi, se siamo italiani, è perché abbiamo preventivamente fatto qualche gesto estremamente eroico, mica perché ci è andata di culo di essere nati qui e non in Somalia o in Sud Sudan.Qui siamo tutti eroi.Il ciccio dell’interno in primis.L’ha ampiamente dimostrato facendosi processare per il caso Diciotti, senza farsi scudo dell’immunità parlamentare. Personalmente, se fossi in Rami, credo che gli risponderei: “Ficcatela dove preferisci, la tua cittadinanza, io non la voglio. La prenderò tra 5 anni, come i miei compagni di classe a cui non la volete concedere”.Ma temo che per Rami e i suoi amici sia un po’ diverso.Loro ci tengono ad essere italiani.Loro si sentono intimamente italiani, non vogliono essere diversi dai loro coetanei solo perché i genitori hanno avuto la sfiga di nascere in un posto che non piace a Salvini.Ragazzini che, magari, il paese di provenienza dei loro genitori l’hanno visto solo in cartolina e che si percepiscono al 100% come nostri connazionali, pur non essendolo. Gliela daranno, alla fine, la stramaledetta cittadinanza.Subito dopo essersi sincerati del fatto che quel 13enne non ha partecipato alla logistica dell’attentato alle torri gemelle.Gli faranno questa grande concessione per speciali meriti di eroismo. Presto, quel ragazzino italiano potrà finalmente essere italiano.E se non vi rendete conto di quanto tutto questo sia patetico, grottesco, mi dispiace ma è un problema vostro.
