REGNO UNITO. GLI ITALIANI AL TEMPO DELLA BREXIT

REGNO UNITO. GLI ITALIANI AL TEMPO DELLA BREXIT

Uscita dalla Ue, si, no, forse presto, o nel futuro. Ancora non è scritta la parola fine per la Brexit e l’attesa di una decisione pesa a livello commerciale, finanziario ma soprattutto sociale. Pensiamo ad esempio alla comunità italiana consapevole della precarietà della situazione e, presto, dover prendere delle decisioni.Quali leggi dovranno rispettare gli italiani residenti nel Regno Unito appena la scissione sarà avvenuta?Ancora non c’è niente di sicuro sui tempi della Brexit. Se diventerà realtà, i 700 mila italiani insieme ai due milioni e trecentomila cittadini europei che studiano e lavorano nel Regno Unito automaticamente diventeranno stranieri senza i diritti garantiti da un accordo comune.In previsione di un “no deal” la presidenza del Consiglio dei ministri ha elaborato un documento in cui si afferma che l’Italia «continuerà a lavorare in stretto contatto con le Istituzioni e gli altri Stati membri dell’UE per limitare le conseguenze negative della Brexit per garantire i diritti dei cittadini italiani nel Regno Unito, quelli dei cittadini britannici in Italia, la stabilità dei mercati e dei settori bancario, assicurativo e finanziario e un recesso il più ordinato possibile in tutti gli altri campi a tutela di cittadini e imprese».Sembra che i residenti nel Regno Unito da almeno cinque anni potranno godere degli stessi diritti, con una semplice richiesta per il permesso di soggiorno definitivo. Il punto interrogativo resta però il tempo. Cioè da quando saranno calcolati i cinque anni è il vero dilemma. La tutela dovrebbe essere garantita per i cittadini che si troveranno nel paese al momento della separazione. Ma non per quelli che vi arriveranno dopo l’uscita dal Regno Unito dall’Europa. Per quelli verranno applicate le nuove regole sull’immigrazione, che prevedono brevi visti di lavoro e soggiorno turistico.Intanto il ministero degli Esteri, ha fatto sapere che i britannici viventi in Italia «continueranno a risiedere legalmente e potranno continuare a lavorare con gli stessi diritti».