CAMPIONATO CON GARBO. URAGANO ATALANTA SULLA ZONA CHAMPIONS, RISORGE L’INTER CON ICARDI

CAMPIONATO CON GARBO. URAGANO ATALANTA SULLA ZONA CHAMPIONS, RISORGE L’INTER CON ICARDI

DI DANIELE GARBOL’Atalanta è la squadra del giorno. Rifila quattro schiaffi al Bologna nel giro di un quarto d’ora, gioca a ritmi da calcio inglese, è un piacere per gli occhi. La squadra di Gasperini sembra, in questo momento, una macchina perfetta, difficile da fermare. Quanto perfetta lo sapremo domenica al termine della sfida di San Siro con l’Inter, che pare guarita dal mal d’Icardi. Ecco, questa partita chiarirà molte cose nell’ottica Champions League: l’Atalanta è a un solo punto al quarto posto del Milan e, se dovesse passare indenne l’esame di maturità del Meazza, non potrà più nascondersi dietro le parole, sagge, del suo allenatore. Non è questo l’obiettivo dei bergamaschi e nessuno ha mai chiesto loro di arrivare tra le prime quattro. Ma proprio il fatto di non avere pressioni, di giocare con leggerezza e di divertirsi potrebbe essere l’arma vincente.La Juventus passa a Cagliari con la prepotenza della grande squadra che non fa sconti a nessuno. Si chiama mentalità e non si compra al calcio mercato, ma si acquisisce in anni e anni di vittorie. Allegri manda in campo una Juve Due, ma basta e avanza per un Cagliari annichilito sin dal primo minuto e forse basterebbe addirittura per vincere lo scudetto, anche senza Cristiano Ronaldo.Continua il magic moment di Kean che va in gol e si prende una rivincita nei confronti di quegli imbecilli che gli hanno rivolto dei “buuu” per il colore della sua pelle. Ogni tanto il ragazzo deborda, ma non è questo il caso: dopo il gol si piazza davanti ai tifosi cagliaritani e rimane immobile. Non è sicuramente un atteggiamento provocatorio, ma solo la risposta agli ululati. Ha sbagliato Bonucci a dire che le colpe vanno suddivise a metà tra Kean e i tifosi. Ha perso un’ottima occasione per stare zitto.Ha ragione Allegri: per risolvere il problema non servono chiacchiere e moralismi, ma fatti precisi. Basta identificare i colpevoli, cosa non difficile grazie alle telecamere presenti in tutti gli stadi, espellerli e non farli mai più rientrare, come avviene in Inghilterra. Ma è una questione di volontà politica perché da sempre gli stadi italiani sono una sorta di zona franca in cui si tollera qualsiasi cosa. Speriamo che Salvini, tanto attento ai problemi dell’immigrazione, decida di porre fine a questo malcostume indegno di un paese civile.Ma torniamo alla mentalità, quella che ancora non sembra avere acquisito fino in fondo il Napoli di Ancelotti. La sconfitta di Empoli è frutto di un atteggiamento molle, di poca voglia di combattere di fronte a una squadra che si sta giocando la salvezza. Diciotto punti di ritardo sulla Juve sono un’enormità al punto che i bianconeri potrebbero festeggiare l’ottavo scudetto consecutivo nel caso in cui battessero il Milan e il Napoli dovesse essere sconfitto al San Paolo dal Genoa. Ipotesi per la verità piuttosto remota. Più verosimile che lo champagne possa essere stappato la domenica dopo, quando alla Juventus basteranno 18 punti di margine a sei giornate dal termine, grazie al vantaggio nei confronti diretti. Nessuno in serie A è mai riuscito a cucirsi aritmeticamente lo scudetto con 6 turni d’anticipo.Ma la notizia del giorno è ancora una volta targata Inter. Domenica lo era stato in negativo, questa volta invece in positivo. I nerazzurri hanno vinto di goleada a Genova sponda rossoblù, giocando un ottimo calcio e salutando il sospirato ritorno in campo e al gol del figlio prodigo Icardi, festeggiato dai compagni come se non fosse mai successo nulla. La telenovela sembra finalmente all’ultima puntata, anzi alla penultima, se la prossima sarà la cessione dell’attaccante argentino, che i tifosi hanno già cancellato dai loro radar.Vittoria fondamentale in ottica Champions League perché capitalizza al meglio i pareggi di Milan e Roma e la sconfitta della Lazio, portando il vantaggio sulla quinta a cinque punti, che non sono ancora una sentenza definitiva, ma ci si avvicinano molto.Dietro è bagarre totale, che ora coinvolge ben cinque squadre in lotta per un posto. Aggiungi un posto a tavola che c’è un nemico in più, verrebbe da dire. Sì, perché ora Milan, Atalanta, Lazio e Roma dovranno guardarsi anche dal Torino del risorto Belotti, i cui gol hanno prepotentemente avvicinato i granata alla zona Champions.Il Milan è entrato in una crisi ormai conclamata dopo due sconfitte consecutive e il pareggio interno con l’Udinese. Solo il rallentamento degli inseguitori ha consentito ai rossoneri di mantenere il quarto posto. Ma è chiaro che se non cambieranno in fretta registro, il rischio di essere rimontati e seminati è altissimo. La squadra attraversa un momento di involuzione tecnico/tattica evidente, le idee latitano e Gattuso non sa più che pesci pigliare. Solo il raggiungimento della zona Champions può salvare la panchina di Rino, altrimenti si volta pagina.La Roma riesce a rimontare due volte la Fiorentina all’Olimpico, dimostrando quanto meno carattere. Ma nelle prossime otto giornate serviranno soprattutto gambe, proprio quello che sembra mancare ai giallorossi. Ranieri si è detto soddisfatto del pareggio e c’è da capirlo: la terza sconfitta consecutiva avrebbe scatenato la contestazione della tifoseria che rimane sotto la cenere almeno fino alla sfida di sabato sera con la Sampdoria a Marassi.Giornata decisamente negativa per i cari cuginetti della Lazio, che sembravano la squadra più in forma del campionato e invece sono incappati in una sconfitta inopinata a Ferrara contro una Spal che sta lottando col coltello tra i denti per salvarsi. Anche qui, come nel caso del Napoli, è stato sbagliato l’atteggiamento, quasi che la superiorità tecnica sugli avversari dovesse portare automaticamente al gol. E questo, per una squadra che punta alla Champions League è un errore inaccettabile. Nulla è perduto perché la squadra di Simone Inzaghi deve recuperare la partita interna con l’Udinese il prossimo 17 aprile e quindi è in piena corsa per il quarto posto. Ma d’ora in avanti ogni errore costerà carissimo.Curioso che il gol partita arrivi nel finale su un calcio di rigore decretato per un fallo su Cionek, che cade e si rialza immediatamente, ma viene ammonito per simulazione. Guida viene richiamato dal Var Orsato e rovescia la decisione, concedendo la massima punizione e annullando, di conseguenza, il cartellino giallo, prima della trasformazione di Petagna.Sempre più complicata la zona salvezza in cui si registrano le vittorie importantissime di Empoli e Spal, squadre che cercano sempre di giocare a calcio. Incredibile quanto accaduto a Frosinone con i ciociari che finalmente conquistano contro il Parma la prima vittoria in campionato nel loro stadio al minuto 103. Tempi supplementari ? Naturalmente no, ma una lunghissima consultazione al Var di Manganiello dopo aver concesso un calcio di rigore. Tra il fischio dell’arbitro e l’esecuzione sono trascorsi quasi 10 minuti per verificare una possibile posizione di fuorigioco. Va bene lo scrupolo, ma forse sarebbe preferibile decidere più in fretta.