CANDIDATURE PD. MUCCHIO O COACERVO?

CANDIDATURE PD. MUCCHIO O COACERVO?

La lingua italiana definisce un accatastamento di cose dello stesso tipo con la parola “mucchio”, si dice invece “coacervo” quando la natura degli oggetti accatastati è diversa. La credibilità della proposta di Zingaretti resa palese dalle candidature europee si dibatte in questa sottigliezza linguistica che nel parlare corrente viene raramente tenuta in considerazione.Vediamo l’alfiere del progressismo confindustriale (ossimoro, lo so) Carlo Calenda schierato al fianco del semiradicale Pisapia, e poi il medico mondialbuonista di Lampedusa Pietro Bartolo, l’orfana di mafia Caterina Chinnici, il magistrato anticamorra Franco Roberti e poi i secondi mandati come Simona Bonafè e David Sassoli. Sarebbe lecito rimanere perplessi e propendere per il secondo vocabolo se non fosse per un particolare non da poco: Le persone non sono oggetti e a differenza di un ferro da stiro o di un parafango possono cambiare almeno temporaneamente la propria destinazione d’uso.Se sono capaci di farlo per uno scopo comune nobile come sbarrare la strada ai sovranismi sul fronte europeo e offrire un’alternativa numericamente credibile allo sfascio economico, sociale, politico e morale del governo in carica sul fronte nazionale, allora l’idea di dare loro il proprio sostegno elettorale non è più tanto balzana e peregrina, neppure per chi si pone con orgoglio all’estrema sinistra dell’universo mondo, sempre e comunque.