COPPA ITALIA. TRISTE FIORENTINA

COPPA ITALIA. TRISTE FIORENTINA

Quando dopo un minuto ti ritrovi a vincere, e ti si presenta l’occasione di raddoppiare, e fai “ah? Grazie, no, mi scusi, non volevo disturbare così tanto, magari ripasso dopo”, invece di avere il sangue negli occhi per una stagione da buttare che puoi riscattare soltanto stasera, per anni e anni e anni e anni di delusioni, stagioni a metà, ne riparleremo l’anno prossimo, anni di transizione, quando avendo l’occasione non ci provi con la fame e la foga dei dannati, allora capisci già al quinto del primo tempo, quando sei in vantaggio, che non la vinceranno, questa sfida. Che non hanno la tigna, la rabbia, l’orgoglio per vincerla, questa sfida che potrebbe forse anche iniziare a riscattare anni e anni e anni di mediocrità, di entusiasmi sempre buttati nella pattumiera. Perché sono anni, non un paio di partite, che l’entusiasmo lo dobbiamo buttare nella pattumiera già insieme ai resti del pranzo di Natale. Riassunto. Come disse il poeta, anche oggi si tromba domani.