DON CIOTTI: CON “CHANCE” LA RETE CHE CONTRASTA LE MAFIE IN EUROPA

DON CIOTTI: CON “CHANCE” LA RETE CHE CONTRASTA LE MAFIE IN EUROPA

Scuote le coscienze del continente il cammino di don Luigi Ciotti, presidente di Libera che in questi giorni ha fatto risuonare la sua denuncia contro le mafie, al Parlamento europeo di Bruxelles.Non è la prima volta che don Ciotti si presenta arriva nel cuore dell’Europa, per lanciare un grido di allarme e, al contempo, per proporre agli eurodeputati e alle istituzioni Ue un’“agenda politica” con proposte legislative e azioni sul campo.Ma questa è una occasione speciale. Don Luigi, con Libera lancia quella che può essere l’occasione di una costruzione di un nuovo sentire che parte da analisi complessa e complessiva dei fenomeni mafiosi in Europa per poi offrire motivi di proposte condivisi che possano contrastare il dilagare delle illegalità.Con il sostegno convergente del Gruppo dei Socialisti e Democratici nel Parlamento Europeo inizia così il suo percorso “Chance”, Civil Hub Against orgaNised Crime in Europe che in sostanza vuol dire opportunità per allargare ed unire le forze in una nuova rete civile che partendo dalle esperienze compiute in Italia da Libera possa coinvolgere sempre più persone alla consapevolezza ed all’impegno contro le mafie.Don Ciotti, che per l’occasione era al fianco alcune europarlamentari fra le quali Elly Schlein, ha presentato a Bruxelles, alle commissioni, la nuova agenda politica europea della nuova rete, cioè qual è il ruolo della società civile nel contrasto a sistemi mafiosi corruttivi a livello transnazionale. Tutto questo, proprio per chiedere all’Europa, alle istituzioni europee, il coinvolgimento fondamentale della società civile responsabile, perché, ha detto don Ciotti “per governare i fenomeni globali come quelli delle mafie occorrono delle risposte globali”.E dunque “È fondamentale, è importante, il ruolo dei cittadini, delle associazioni, dei movimenti, delle Chiese rispetto ai giochi criminali e corruttivi”. In tutto ciò Chance può essere una naturale evoluzione a livello continentale di Libera.Ne è fermamente convinto don Ciotti:“Da anni lavoriamo in Europa. Abbiamo tessuto una grande rete; sto andando a Madrid dove, anche lì, è nata una bella espressione di impegno. Libera è presente in tutta l’America Latina ed ha aperto alcuni passaggi molto importanti in Africa. Quello della corruzione, del contrasto alla criminalità, all’illegalità, alle mafie è un tema che ci deve coinvolgere tutti. Credo che si debba dire – anche con molta forza – tutto questo, per ristabilire il valore della dignità umana che viene schiacciata da queste forme di violenza e per promuovere la più urgente delle riforme: la riforma delle nostre coscienze”.Chance oltre la denuncia vuol offrire anche delle proposte, degli indirizzi aperti:“Uno di questi è la rivisitazione dopo venti anni della Convenzione di Palermo delle Nazioni Unite, quindi chiedersi dopo venti anni cosa sia stato fatto. In molti Paesi non viene riconosciuto il reato di stampo mafioso, quindi le leggi sono superficiali. C’è la necessità di trovare una maggiore collaborazione tra società civile e istituzioni europee. È necessario un rafforzamento del contrasto alla criminalità organizzata con un sistema anche di confisca di beni ad uso sociale – c’è già una direttiva per la quale noi abbiamo lavorato per cinque anni -; poi la protezione delle vittime, una maggiore attenzione verso i testimoni e verso quanti denunciano sul posto di lavoro forme di corruzione”.Ma non solo questo perché ormai le mafie, spesso nel silenzio operano ancora più subdolamente: “ C’è il tema della la lotta al riciclaggio, uno dei grandi investimenti delle organizzazioni criminali in tutta Europa e non solo e il contrasto al traffico degli stupefacenti. Noi dobbiamo creare un’attenzione che uniformi un po’ più tutta l’Europa in questo contrasto, affinché non lasci soli alcuni Paesi, come per quanto riguarda, ad esempio, il tema dei migranti. È importante anche una cooperazione più efficiente alla lotta al traffico degli esseri umani, una strategia di lotta alle ecomafie e ai traffici illeciti transnazionali a scapito dell’ambiente. Poi c’è la lotta al commercio illecito delle armi, la promozione di percorsi nell’informazione, la protezione dei giornalisti minacciati, un maggiore sostegno a quanti si mettono veramente in gioco per far la loro parte in un contesto che oggi impone a ciascuno di noi uno scatto in avanti, un’assunzione di maggiore responsabilità”.E concludendo, don Ciotti, riassume il senso di Chance : “Dobbiamo puntare sulla corresponsabilità, su comportamenti quotidiani virtuosi, su un’etica incarnata nella vita quotidiana. È il linguaggio della democrazia, il vocabolario del noi”