IL SENATORE STEFANO LUCIDI A RADIO RADICALE SUL TEMA DELLA LEGITTIMA DIFESA

IL SENATORE STEFANO LUCIDI A RADIO RADICALE SUL TEMA DELLA LEGITTIMA DIFESA

Vorrei sollevare un tema spinoso che possiamo riassumere in un solo interrogativo. Qual è il momento, il confine, che divide quello che non la pensa come te, nel rispetto delle diverse opinioni, dal semplice cretino? Come capite si tratta di una questione non da poco che mi veniva in mente l’altro giorno ascoltando su Radio Radicale (sia sempre benedetta!) l’intervento del senatore Stefano Lucidi (5 Stelle) durante il dibattito sulla nuova legge che regola la legittima difesa. A un certo punto Lucidi ha lanciato un anatema nei confronti degli “intellettuali che hanno distrutto il nostro Paese, i famosi comunisti con il Rolex (il resoconto parlamentare recita: applausi del senatore William De Vecchis, sempre 5 Stelle), e ha tenuto a ripetere il concetto in chiusura dell’intervento (“gli intellettuali con il Rolex che hanno distrutto il nostro Paese”). Soccorre qui un minimo di decostruzione del linguaggio (per carità, senza scomodare Jacques Derrida che sarebbe un po’ troppo intellettuale) . Innanzi tutto c’è da chiedersi. Un intellettuale con il Rolex è diverso da un intellettuale con lo Swatch? Messa diversamente: si può possedere un Rolex senza essere intellettuali o intellettuali senza avere un Rolex? Insomma, per meritare l’anatema Lucidi debbono sussistere entrambe le condizioni? In seconda battuta, cos’è un intellettuale? Bè, direi che è uno che svolge una attività intellettuale, appunto, e che non lavora con le mani. Per esempio un insegnante, uno scrittore, un artista, un ragioniere, un architetto, un avvocato, che so, un disegnatore, un informatico, un dirigente d’azienda, un editore, un filosofo, insomma un sacco di cose. Nessuno può dubitare che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sia un intellettuale (avvocato e professore, anche se non sappiamo quale orologio indossi), nè il ministro Bonafede (avvocatissimo), la ministra Bongiorno (sì, quella della castrazione chimica) o il sottosegretario Stefano Buffagni (mi pare faccia il commercialista), o Beppe Grillo stesso, attore di successo. Intellettuali erano quelli che hanno scritto la Costituzione e il Manifesto di Ventotene, per dire, o la Dichiarazione dei diritti dell’Uomo, in generale tutti i politici, che discutono e fanno leggi, svolgono un lavoro intellettuale perchè il loro compito consiste nella produzione di idee, possibilmente nuove, applicabili al tempo in cui vivono (avrete apprezzato l’allusione heideggeriana no? ) . E allora? Allora avanza prepotente il sospetto che il senatore Lucidi abbia detto un’idiozia totale, cosa che può succedere a tutti. Ecco però avvicinarsi anche la soluzione del nostro problema iniziale, ovvero il confine tra lo scemo e quello che semplicemente la pensa diversamente da te. Penso che la soluzione sia proprio nell’esame del linguaggio e cioè nel mettere a fuoco le affermazioni che ciascuno fa. Non voglio annoiare nessuno e taglio corto. Se solo ci abituassimo a esaminare da vicino le parole che volano a casaccio, senza fondamento alcuno, forse avremmo per le mani uno strumento utile. Purtroppo, per questo tipo di operazioni ci vuole pazienza e lavoro. E anche ragionamento, attività peraltro tipica degli intellettuali che manderebbe su tutte le furie il senatore Stefano Lucidi.