LA FOLGORE IN NIGER

LA FOLGORE IN NIGER

Missione in Niger per i parà italiani. Un nucleo di militari si è lanciato insieme a soldati locali per perfezionare il coordinamento operativo. Il paese africano è al centro di un’area strategica importante dove muovono gruppi armati e trafficanti. Regione sotto l’ombrello francese, ma dove il nostro paese vuole giocare un ruolo ed ha avviato un piano di assistenza nonostante gli ostacoli diplomatici frapposti da non pochi attori. Il 24 aprile un reparto della Brigata Folgore, proveniente dall’Italia a bordo di un aereo C 130, si è lanciato in una regione desertica ed ha anche effettuato una manovra di avio-rifornimento. Una tecnica spesso necessaria vista la complessità del teatro, con lunghe distanze e ostacoli logistici non da poco. A guidare il team lo stesso comandante della Brigata, il generale Rodolfo Sganga. Il giorno seguente il secondo lancio condotto da 55 parà nigerini e 17 italiani. Come ha precisato lo Stato Maggiore della Difesa italiana l’attività ha svolto un ruolo di supporto verso le forze locali, con la definizione delle zone di intervento, la pianificazione e altri aspetti dell’addestramento. L’Italia, presente in Niger anche con team delle forze speciali, ha assicurato i questi mesi il training di circa 800 militari. Elementi che devono fronteggiare una realtà complessa, caratterizzata dalla minaccia di gruppi di insorti e organizzazioni di tipo terroristico.Da Corsera.it