LA SFIDA DI “SYRIZA – ALLEANZA PROGRESSISTA” PER CAMBIARE LA GRECIA E L’EUROPA
La lotta contro il neoliberismo e l’austerità e i mostri del fascismo, del razzismo e della xenofobia che sono resuscitati nelle politiche europee rappresentano per SYRIZA i pilastri della sua politica per le elezioni per il Parlamento europeo.Per fermare però e vincere il neoliberismo e l’estrema destra non serve solo la denuncia delle loro politiche ma anche proposte credibili per la rifondazione di un’Europa del lavoro, dei diritti, della pace, della solidarietà, della coesione sociale e dell’accoglienza.Il Comitato centrale di SYRIZA ha delineato il mese scorso le proposte del partito per la creazione di un Alleanza Progressista per vincere le elezioni con forze e personalità che provengono da tutto il largo e sempre aperto campo democratico e progressista, dai socialisti e dai verdi che hanno tagliato i loro legami con il neoliberismo fino ad esponenti di movimenti, associazioni, sindacati che hanno combattuto questi anni lo tsounami dell’austerità.Non a caso Tsipras e il segretario di SYRIZA Skourletis insistono che questo fronte deve essere aperto ai socialisti non compromessi con l’austerità e la corruzione, ai verdi e agli ambientalisti, e a tutte le forze, personalità e cittadini progressisti in Grecia e in Europa per arginare uniti il pericolo dell’estrema destra, nazionalista, sovranista, razzista e xenofoba.Nel paese pesa anche il clima del nazionalismo contro la Macedonia del Nord da parte di Nuova Democrazia, di Alba Dorata e degli ex PASOK che si chiamano ora KINAL, che denunciano che Tsipras, SYRIZA, Potami (Fiume), Sinistra Democratica e tutti i deputati che hanno sostenuto nel parlamento l’accordo con la Nord Macedonia sono traditori. Nel Nord della Grecia, specialmente nella Macedonia, gente ad Alba Dorata e ad altre organizzazioni criminali di estrema destra sono state attaccate le case di deputati di SYRIZA provocando danni con bombe incendiarie ecc. senza venire condannati da Nuova Democrazia o dal KINAL. Mesi fa avevano aggredito in pubblico anche il sindaco di Salonicco, che ha sostenuto lo storico accordo con la Nord Macedonia, accordo che ha messo fine ad una disputa che cominciata con la dissoluzione della ex Jugoslavia. In Grecia per il Parlamento europeo si vota con una lista unica con le preferenze, mentre il giorno stesso delle europee ci saranno anche le elezioni amministrative per tutti il Comuni e le Regioni (Periferie). Tre campagne elettorali contemporaneamente impegnano molto un partito che è rimasto sempre con pochi membri, perché in questi anni non ha voluto far entrare al suo interno molti che provenivano prevalentemente dai socialisti.Inoltre SYRIZA deve affrontare un vero bullying mediatico dalle televisioni, le radio e i giornali dei due potenti armatori, che sono anche proprietari delle due più grandi squadre di calcio, mentre la radiotelevisione pubblica rimane una radiotelevisione “pubblica” e non fa propaganda per il governo o per il partito che lo sostiene.Allo stesso tempo nei sondaggi Nuova Democrazia come quasi sempre giunge prima, ma SYRIZA sta accorciando le distanze, mentre rimane sempre alta la percentuale degli indecisi o di quelli che non dichiarano il loro voto, facendo tremare Nuova Democrazia che teme che la maggior parte di loro voterà SYRIZA e in nessun caso Nuova Democrazia o il “nuovo” PASOK, che si chiama KINAL.La lista non è ancora completa. Il segretario di SYRIZA Skourletis non ha escluso la partecipazione nella lista anche dei ministri, visto che la ministra del Lavoro Efi Achtsioglou aveva offerto a Tsipras la sua disponibilità, anche se nessuno vuole che abbandoni il suo prezioso lavoro al ministero.SYRIZA ha presentato la maggior parte delle candidature della sua lista sostenendo che è una lista che “si appoggia alla società” e con una forte presenza della sinistra, anche storica, ma aperta e larga alla gente progressista e democratica. Dimitris Papadipoulis, vicepresidente del Parlamento Europeo ed eurodeputato, Konstantina Kouneba, europarlamentare ed ex sindacalista che ha avuto un attacco con l’ acido, Giannis Mousalas, medico e medico volontario, ex ministro per l’Immigrazione, Panagiotis Kouroumplis, ex ministro e deputato, proviene dal Pasok ma con la crisi ha abbandonato subito i socialisti per schierarsi con la sinistra contro la Troika. Theodosis Pelegrinis, ex viceministro ed ex rettore dell’Università di Atene, Lidia Koniordou, ex ministra della Cultura, Olga Nassis, presidente delle Comunità Elleniche in Italia, nipote di un compagno storico del comunismo greco. Olga Nassis era candidata nelle scorse elezioni per il Parlamento europeo con L’Altra Europa con Tsipras e proviene da Sinistra Ecologia Libertà. Arvanitis Kostas, giornalista della Radiotelevisione Pubblica ERT, cacciato al suo tempo dai governi di PASOK e Nuova Democrazia perché non si allineava con le loro politiche nei suoi servizi, Moustafa Ofouk, avvocato, membro della comunità musulmana, Mouxamenti Gionous, presidente del Forum Greco per i Profughi, Anna Papadimitriou Tsatsou, avvocato ed ex vicepresidente della Regione nel Settore Centrale di Atene Rallia Christidou, cantante ed ex giocatore del reality musicale Fame Story, Aggeliki Eleutheria, la coordinatrice della Rete delle Gioventù del Partito della Sinistra Europea Nikos Graikos, fondatore dell’Associazione “Voce-Scrittura” per la conoscenza della lingua greca in Francia Alexandros Nikolaidis, Medaglia alle Olimpiadi nel Tae Kwon Do Giota Lazaropoulou, presidente dell’Associazione dei Lavoratori nella Banca Nazionale, Petros Kokalis, figlio di un noto imprenditore e consigliere indipendente della giunta del attuale sindaco di Pireo Moralis, che appoggia l’armatore Marinakis, il proprietario della squadra di Olimpiakos, proprietario del più grande gruppo di giornali e riviste e nemico accanito di SYRIZA e di Tsipras da quando fu trovata in una delle sue navi una enorme quantità di cocaina. Non a caso Tsipras e i ministri e i dirigenti di SYRIZA parlano della guerra contro il “cartello della Colombia” specialmente quando si riferiscono al sistema dei media e alle elezioni amministrative della città di Pireo, Antonis Rellas, sceneggiatore e attivista con le persone con handicap, Michalis Skordarakis, preside della Facoltà di Economia e presidente della Commissione per la Riforma Costituzionale, Petros Theofilatos, segretario dei giovani di SYRIZA Il professore universtitario Dimitris PloumpidisUna particolare attenzione merita la candidatura di Dimitris Ploumpidis, da molti conosciuto per la sua fama di psichiatra, ma per noi di sinistra rappresenta un simbolo della lotta dei comunisti greci, dalla dittatura di Metaxas prima della guerra e della Resistenza fino al macabro regime dei vincitori della Guerra Civile che avevano fatto della Grecia un enorme campo di concentramento, di torture e di fucilazioni.Dimitris Ploumpidis, professore universitario, presidente della Società Psichiatrica Greca, è figlio dell’ultimo dirigente comunista fucilato nel 1954. Per Dimitris Ploumpidis, anche se è una persona molto nota nell’ambito della psichiatria, non era certo facile prendere la decisione di candidarsi, per il forte valore simbolico della sua storia familiare e personale.Suo padre Nikos Ploumpidis è stato un dirigente comunista fin dalla fine degli anni ’20 ed è stato fucilato un anno dopo la fucilazione di Nikos Belogiannis e dei suoi sette compagni, condannati “due volte a morte”.Nikos Ploumpidis fece un coraggioso tentativo di salvarli dichiarandosi disposto a costituirsi per evitare l’esecuzione dei suoi cari compagni. Ploumpidis è stato arrestato sei mesi dopo la fucilazione di Belogiannis e dei suoi compagni ed è stato condannato anche lui “due volte a morte”. Perché allora non bastava condannare i comunisti a morte e fucilarli una volta sola. In gravi condizioni per la tubercolosi Nikos Ploumpidis ha affrontato con coraggio il plotone di esecuzione rifiutando la comunione e guardando negli occhi i suoi assassini.“Ploumbidis non è morto, ma si è trasferito in America dove riempie i suoi giorni e le sue tasche con l’amaro prezzo del tradimento”, aveva decretato la radio del KKE “La Voce della Verità” che trasmetteva da Halle di Lipsia le notizie cha passava da Bucarest il Comitato centrale del partito. Ma alla cupola degli onniscienti membri dell’Ufficio politico del partito non è bastato denunciare che Ploumpidis era un infiltrato della polizia ed era scappato pieno di soldi negli Stati Uniti. Quando i giornali di Atene pubblicarono le foto della sua fucilazione il KKE insisteva che fossero false.Lui di fronte ai giudici non ha rinnegato mai il suo partito e di fronte al plotone di esecuzione ha detto che sarà sempre fedele al partito e morirà da comunista. “Non ho nessun peso nella mia coscienza. Vi dico solo che ero un onesto militante, ho lottato per il bene del popolo e per il mio partito. E andando via lascio a mio figlio un onesto nome”, ha detto Nikos Ploumpidis al prete e all’ufficiale del plotone di esecuzione, gridando “Viva il KKE” quando l’ufficiale era pronto a dare il suo ordine finale. È siccome ” il partito ha sempre ragione” e depositario di tutte le verità Ploumpidis è rimasto traditore fino al 1958. Allora un altro Ufficio politico del partito con “delle…nuove verità assolute” ha restituito a Nikos Ploumpidis il rispetto e l’ammirazione che meritava. Per anni nel partito clandestino in Grecia, nelle carceri o nei campi di concentramento nelle isole deserte nel confino nessuno poteva mettere in dubbio che Ploumpidis non fosse un traditore, perché rischiava la pena di essere espulso e tacciato anche lui di tradimento.Lo stato odiava Ploumpidis. Gli assassini hanno aperto un buco per nascondere il suo corpo. I suoi famigliari hanno saputo dell’esecuzione il giorno dopo dai giornali. Hanno trovato il suo corpo e lo hanno trasferito nella parte più isolata e nascosta di un cimitero vicino. Durante la dittatura dei colonelli hanno distrutto la sua tomba. Dopo la caduta della dittatura i resti di Nikos Ploumpibis sono stati trasferiti al cimitero del mio quartiere Nea Smirni, dove passando ogni tanto per salutare i nostri cari lasciamo un garofano rosso, garofani rossi che tanto gli piacevano.
