<>. Oltre a Governi innaturali, raffazzonati, uniti solo dalla volontà di creare consensi, senza visione, senza capacità di disegnare un futuro, come cittadini ci si sente impotenti. Anche la magistratura, come sempre, introduce sistematicamente elementi di forte frizione attraverso un’azione investigativa incisiva che mette a rischio la stabilità di Governo. Qualcuno, a sproposito, invoca le dimissioni di un Sottosegretario in quotaLega Armando Siri,raggiunto da una “Informazione di garanzia” in quanto indagato per corruzione. Se in questo caso, come in tanti altri, non applichiamo la presunzione di innocenza , deleghiamo all’Autorità giudiziaria il Governo del Paese. In questi casi, come in altri, deve essere il Partito politico di appartenenza che deve valutare il da farsi, la cui condotta sarà giudicata dai suoi elettori: in democrazia funziona, tanto più poi, quando assistiamo a capovolgimenti di fronte nelle aule di Tribunali che non confermano affatto l’impostazione accusatoria o le indiscrezioni mediatiche. A mio avviso bisogna ripartire dalle ragioni contenute nella proposta di Riforma costituzionale bocciata il 4 dicembre 2016, mirando ad un sistema di Governo maggioritario, con la introduzione di una riforma elettorale a “doppio turno con ballottaggio”. Un sistema questo, già in uso in tutte le democrazie avanzate (Regno unito, Francia, Germania etc.), capace di produrre un Governo attraverso la forza politica che ha preso un voto in più degli altri. Non possiamo continuare a privilegiare la “rappresentanza” in danno della “governabilità” come si è fatto da 70 anni a questa parte con 65 Governi a fronte di appena 9 della vicina Germania nello stesso periodo. E’ un sistema, quello del “ballottaggio a doppio turno” che già funziona egregiamente, ad oltre venti anni, in tutti i nostri Comuni con più di 15mila abitanti. Con tale scelta, quelle forze politiche populiste che in campagna elettorale disegnano un mondo fantastico – basta tasse e soldi per tutti a volontà ed a prescindere, pescando nella paura e nella disperazione – con un sistema maggioritario, saranno successivamente chiamate ad assumersi la responsabilità di Governo del Paese. Oggi invece, con due alleati di Governo che hanno incantato la maggioranza degli italiani nell’ultima tornata elettorale del 2018, in presenza delle attuali difficoltà, soprattutto economiche – recessione in atto, disoccupazione che sale, Pil in discesa libera etc – troveranno ambedue valide ragioni per fare uno scarica barile, circa le responsabilità delle scelte economiche pianificate nell’azione di Governo. In pratica, non avremo mai un responsabile e quindi il popolo non sarà mai messo in grado di giudicare in modo consapevole.