LORO IL 25 APRILE NON CI SARANNO
Salvini, Ceccardi e Bocci dichiarano, a vario titolo, che il 25 aprile non ci saranno, che faranno altro o che saranno impegnati. La Costituzione italiana è democratica e antifascista. Per chi svolge ruoli istituzionali, o ambisce ad averne, non partecipare alle celebrazioni della Liberazione o esibire di volerle sottovalutare, equivale a colpire i fondamenti della Repubblica e della nostra vita democratica. Chi si candida a sindaco di Firenze, città medaglia d’oro della Resistenza, non può dire che non parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile, bollando la Liberazione come un ‘appuntamento ideologico’. Non lo può dire per i tanti deportati toscani morti nei campi di concentramento nazisti. Per quelle migliaia di persone barbaramente trucidate dai nazifascisti tra il ’43 e il ’44. Per chi fu vittima delle leggi razziali del 1938. Per quei sacerdoti e quei religiosi che si immolarono a difesa delle popolazioni civili. Per quei militari italiani e alleati che morirono combattendo contro l’invasore tedesco. Per quelle donne e quegli uomini che aderirono alla Resistenza e diedero la vita per la nostra libertà. Non lo può dire semplicemente perché è proprio grazie a quella lotta che oggi un ex militante missino può candidarsi a sindaco. Non lo può dire e basta.
