MILLY CARLUCCI: “LA VERITÀ SULL’INVITO A MARIA DE FILIPPI E SUL MIO MATRIMONIO”

MILLY CARLUCCI: “LA VERITÀ SULL’INVITO A MARIA DE FILIPPI E SUL MIO MATRIMONIO”

Coda morbida sulle spalle, occhiali da sole, jeans e piedone. “Di gesso ne avrò ancora per tre settimane. Poi si inizierà con la fisioterapia”. Pensare però che una frattura al piede possa aver in qualche modo cambiato i forsennati ritmi di marcia di quel caterpillar del piccolo schermo che è Milly Carlucci è decisamente fuorviante.La padrona di casa di “Ballando con le stelle” è al lavoro, come sempre. La sua seconda casa fino al 31 maggio è l’Auditorium Rai dal quale va in onda il suo talent ballerino del quale lei controlla tutto, prepara tutto, dirige tutto. Così tra una riunione e l’altra ne approfittiamo per scambiare con lei una chiacchierata. Sul piatto, il successo innegabile di questa edizione (che per tre settimane si è imposta negli ascolti su “Amici”), ma anche l’invito divenuto una specie di giallo alla dirimpettaia di palinsesto Maria De Filippi nelle vesti inedite di “ballerina per una sera”. E poi le polemiche su suor Cristina che non balla in coppia come gli alti, la giuria sempre piùdifficile da tenere a bada e perfino i gossip velenosi sulla sua vita privata che l’hanno costretta perfino a sporgere denuncia. Allora, questo invito a Maria De Filippi è finalmente arrivato o no? Tu lo avevi annunciato durante la conferenza stampa di “Ballando con le stelle”, ma lei qualche giorno dopo aveva affermato di non aver ancora ricevuto nulla.“Intanto vorrei dire che la cosiddetta “sfida del sabato sera” è una sfida di reti e non di conduttori. Ognuno di noi viene messo nel palinsesto laddove la rete decide. La nostra attenzione deve essere sul nostro pubblico, in modo da essere coerenti ma allo stesso tempo portatori di novità. Detto questo, bisogna ammettere che questa idea della rivalità, di Coppi contro Bartali o di Messi contro Ronaldo, piace al pubblico. La contrapposizione tra me e Maria De Filippi è stata un’invenzione di voi giornalisti ma ha avuto il merito di accendere i riflettori sul sabato sera che di conseguenza ha avuto maggiore attenzione rispetto ad altre serate della settimana. In quanto all’invito a Maria De Filippi posso dire che c’è stato. Ora, per aspettare gli sviluppi, ci vuole un po’ di pazienza. Un difetto che avete voi giornalisti è quello di voler sempre sapere tutto con anticipo. Procediamo con calma sennò poi non c’è più niente da raccontare”. Parliamo allora di “Ballando” e della sua giuria, indubbiamente una grande protagonista. A volte però non si capisce fino a che punto tu la governi o la subisca, fino a che punto la scateni o la dirigi. È tutto concordato prima o a volte anche tu vieni spiazzata?“Il rapporto con i giurati è innanzitutto quello di una grande amicizia. Siamo persone che si vogliono bene e che stanno bene insieme, nelle nostre profonde diversità. All’interno del programma il mio è un atteggiamento di cauta osservazione. Non so mai dove vogliono andare a parare. Come potrei? Il loro è un commento a caldo dopo un’esibizione in diretta. La mia preoccupazione è solo che la foga della diretta possa portarci su un terreno che non sia educato. Ma devo dire che con i nostri giurati questo non succede. Se dovessi dare un titolo a tante nostre querelle userei quello di una famosa commedia, “Tanto rumore per nulla”. Il fatto è che spesso si tratta di battute e non di cose dette con serietà”. In questi anni ti sei incaricata di affrontare in tv faccende serissime e addirittura di superare alcuni tabù. Mi riferisco alla scelta dell’anno scorso di far esibire Giovanni Ciacci con un uomo e alle tante polemiche su sessismo e omofobia che ne sono seguite. O anche di coinvolgere una persona come Gessica Notaro, con una storia dolorosa alle spalle. Quest’anno c’è la scommessa di suor Cristina che porta in evidenza i tanti pregiudizi che ancora oggi coinvolgono le religiose.“Noi siamo innanzitutto un programma di intrattenimento. Ma è innegabile che proprio in un contesto dedicato all’intrattenimento certi messaggi arrivino più forti e chiari. Ecco perché negli anni ci siamo decisi a lanciare qualche sassolino che possa far nascere qualche discussione a casa. Uno riguarda ad esempio i nostri giudizi frettolosi, i pregiudizi, le idee che ci facciamo con superficialità basandoci esclusivamente su qualcosa che abbiamo orecchiato in giro E invece io credo che le situazioni valga la pena conoscerle, toccarle con mano e cercare di capirle. Questo è stato l’impegno che mi sono assunta portando nel programma persone che in sé contengono un messaggio. Suor Cristina contiene un messaggio, senza dubbio. La sua scelta di privilegiare i valori in una società distratta e frettolosa è un messaggio, senza dubbio. Viviamo in una società che esalta la popolarità sui social, fatta di esibizione fine a se stessa, e invece non siamo in grado di valutare l’importanza delle scelte morali che possono essere difficili, dolorose e sofferte. E quella di suor Cristina è una scelta talmente forte e simbolica che sicuramente un pensiero te lo fa fare. E per me, indurre questo pensiero, è una bella vittoria”. Nonostante ti sia sempre tenuta lontano dal gossip, tuo malgrado ne sei stata investita dopo le voci ricorrenti della tua crisi matrimoniale, che hai smentito. Che cosa è successo?“Questo gossip scatenato sui social su una mia supposta crisi matrimoniale in realtà era lo specchietto per le allodole per far accorrere i lettori su certe pagine dove si vendevano delle creme. E lì mi sono premurata di dire alla gente che io non sponsorizzo, non produco e non vendo nessun tipo di creme. È una truffa fatta da qualcuno che poi abbiamo scoperto essere a Panama solo per monetizzare. Per cui ho dovuto fare una denunia non solo alla polizia postale ma anche alla polizia vera e propria perché purtroppo ci sono state persone che queste creme le hanno ordinate. Purtroppo le truffe e le bufale a danno del personaggio famoso sono sempre esistite”. E tuo marito come ha commentato queste voci?“Si è molto stupito. Il fatto è che continuavano a chiamarlo tante persone per chiedergli che cosa fosse successo tra me e lui. In particolare lo lasciava stupefatto constatare il tempo che la gente perde dietro a queste cose. Ma lui d’altra parte è un ingegnere votato alla concretezza”.