OGGI, È DI OTTO MORTI IL PREZZO PAGATO PER LA NOSTRA INDIFFERENZA
Per l’ennesima volta Allarm Phone aveva ricevuto una drammatica richiesta di aiuto, come ormai avviene da mesi.Una delle tante in uno stillicidio continuo che niente sembra interrompere.Questa volta Alarm Phone, aveva ricevuto la chiamata di aiuto dei migranti e raccontava di aver sentito durante l’sos anche il pianto di alcuni bambini. Secondo i volontari che hanno raccolto la drammatica richiesta di soccorso, al momento della telefonata, intorno alle sei del mattino, sarebbe stato raccontato dai naufraghi che almeno otto persone sarebbero finite in acqua.In quei momenti concitati è stato anche detto che l’imbarcazione aveva perso il motore e stava praticamente affondando.Secondo i migranti niente e nessuno si riusciva di vedere all’orizzonte.Nessuna notizia neppure dei Guardia Costa libici, finanziati dal nostro Paese che adesso più che mai sembrano preoccupati per il loro destino piuttosto che della “missione” da compiere.Meno che mai sono potute intervenire le navi di soccorso come Mediterranea o SeaWatch ancora più che distanti dal punto soccorso.E tanto meno sarebbe potuta intervenire SeaEye, ancora bloccata al largo di Malta con il suo carico di vite umane in sospeso.È così che dopo quindici ore in mare sono arrivati i libici che non hanno fatto altro che recuperare i superstiti e far ritorno forzato in Libia, in quel Paese dianiato dalla guerra civile dove i centri di detenzione per migranti, i lager, sono in piena area di scontri tra le milizie.In questo modo comunque si è concluso il dramma dei venti migranti, che questa mattina all’alba, dopo aver visto morire in mare otto loro compagni di traversata, avevano lanciato un disperato grido d’allarme attraverso il sito di Alarm phone, chiedendo di essere soccorsi ma anche di non essere riportati in Libia.A questo proposito è partita una polemica con le agenzie della Nazioni unite, Oim e Unhcr che si sono dichiarate “molto preoccupate per la carenza di soccorsi e ricordano che la Libia non è un posto sicuro” e le Ong all’attacco. “Li hanno ripresi i libici. Quindici ore senza interventi di soccorso. Governi europei, civlissime nazioni di grandi tradizioni e valori, sono riusciti a riconsegnare ai lager in una zona di guerra da cui scappavano, donne, uomini e bambini. Crimine e vergogna infinita”.Di tutt’altro avviso il ministro degli Matteo Salvini che si è complimentato per la brillate operazione: “Molto bene il salvataggio fatto dai libici”.Si, anche oggi niente di nuovo, è solo di otto morti il prezzo per pagare le indifferenze.
