SICILIA: GAMBE E BRACCIA FRATTURATE PER TRUFFARE LE ASSICURAZIONI

Per ottenere il massimo dei risarcimenti sceglievano giovani e donne. Una gamba da fratturare valeva trecento euro, mentre un braccio valeva quattrocento euro. Per rompere le ossa utilizzavano spranghe, dischi di ghisa e blocchi di cemento. Erano due le bande a Palermo che si occupavano di reclutare disperati disposti a farsi pestare perpochi spiccioli. Le squadre mobili di Palermo e Trapani hanno arrestato 34 persone, altre 8 sono state bloccate dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e dalla polizia penitenziaria. Nella lista dei fermati, ci sono un avvocato, una praticante e periti assicurativi.Un maxi operazione, coordinata dai procuratori aggiunti Sergio Demontis ed Ennio Petrigni, ha messo fine a questo macabro lucro. Sono più di sessanta le mutilazioni emerse nel corso delle intercettazioni. La Finanza ha scoperto che uno dei capi viaggiava in Porsche e aveva acquistato anche un fuoribordo.Il questore di Palermo Renato Cortese, ha affermato: “sono dettagli agghiaccianti quelli emersi dall’indagine. Segno di un grande degrado morale. Ora, speriamo che questa indagine possa essere il punto di partenza per verifiche in tutta Italia, perchè il sistema delle truffe pesava in maniera pesante sulle assicurazioni”.Il racconto dei disperati è agghiacciante. A qualcuno era stato promesso anche un alloggio popolare, come anticipo del risarcimento. Un giovane tunisino, morì dopo tre fratture. Fu proprio dal ritrovamento di quel cadavere in strada che era nata la prima inchiesta.