SOCIALISMO DEMOCRATICO. TEMA DI CONFRONTO A CUI IL PD NON PUÒ SOTTRARSI
Mi aveva incuriosito il mecenatismo dei miliardari che hanno stanziato centinaia di milioni per la ricostruzione di Notre Dame.In realtà, come spiega Marta Fana sulla rivista ‘Jacobinitalia’, le donazioni sono solo l’altra faccia della povertà dello Stato e della non volontà della politica di tassare i ricchi, garantendo alle casse pubbliche entrate adeguate per fare la manutenzione e la messa in sicurezza dei beni comuni.Aggiungete che Macron ha ridotto la tassa sui patrimoni, diminuendo di oltre tre miliardi le entrate, e che in Francia, per legge, alle donazioni corrispondono ampi benefici fiscali, che praticamente consentono di riprendere anche oltre il 60 per cento di ciò che è stato donato, ed è facile capire, come conclude Marta Fana, che “mentre è la collettività a sostenere i costi della ricostruzione, i ricchi potranno attribuirsene il merito”.Mi chiedo se, tra la protesta violenta e priva di sbocchi dei gilet gialli e la subordinazione della politica liberista agli interessi dei capitalisti, possa esserci lo spazio per una visione critica della società, basata sull’idea di eguaglianza, di ridistribuzione della ricchezza e di tutela dei diritti, incluso quello alla conservazione del patrimonio artistico e culturale, ma capace, allo stesso tempo, di esprimere un concreto programma di governo, alternativo e di reale cambiamento.Il socialismo democratico è stato questo e può e deve tornare ad esserlo, nel nuovo secolo.In un mio libretto, ‘rivoluzione socialista’, avevo parlato del socialismo come di una rivoluzione culturale e politica capace di parlare soprattutto ai giovani.Questo impegno deve continuare e deve imporsi all’attenzione del dibattito all’interno della sinistra italiana, fare adesioni e suscitare passione politica.Il PD, se intende davvero rilanciare se stesso come partito dei ceti popolari e dei giovani, a cui sta a cuore l’ideale dell’eguaglianza, non può sottrarsi al confronto su questi temi.
