STADIO SAN PAOLO VUOTO
La passione calcistica dei napoletani? Ma di che state parlando. Uno stadio semideserto per la partita fra un Napoli secondo in classifica e l’Atalanta quarta. E così sono quasi sempre gli stadi italiani, ben diversi da quelli della Liga, della Premier League, della Bundesliga. La grandezza dell’Italia è sempre stata collettiva, non necessariamente statale ma dei suoi tanti borghi e comuni, del campanilismo e del provincialismo, delle grandi famiglie, di una cultura radicata nel territorio e nel passato. Il liberismo sta snaturando il paese importando individualismo, menefreghismo, superficialità, fretta; tutti davanti allo schermo invece che allo stadio, sui social invece che in piazza, in un megacentro commerciale invece che nelle strade del centro, in un anonimo Starbucks invece che al bar sotto casa. Contro le proprie inclinazioni e le proprie abitudini, impigriti mentalmente oltre che fisicamente dal mito della comodità e della libertà personale. Che peccato. Le classifiche della qualità della vita ci pongono ancora ai primissimi posti ma non durerà; milioni di italiani si stanno facendo americanizzare dai media e dalla pubblicità, senza neppure avercele le caratteristiche positive degli americani (alcune ne hanno pure loro e noi non le avremo mai). Succede anche altrove ma altrove hanno meno da perdere e lo stanno perdendo più lentamente. Ovvio che votare Lega o Fratelli d’Italia sia un’idiozia, fanno entrambi gli interessi delle multinazionali; ma capisco la tentazione, davanti al rigetto esplicito della nostra tradizione e identità da parte della sinistra, davanti al vuoto di solidarietà che stanno intenzionalmente creando, ancora più deprimente di quello del San Paolo
