STANNO COSTRUENDO UN’ ITALIA CHE ODIA. BISOGNA IMPEDIRLO

STANNO COSTRUENDO UN’ ITALIA CHE ODIA. BISOGNA IMPEDIRLO

“Vattene via, ne*ra di me*da”.“Hai rotto il ca**o”.“Te ne devi annà via dall’Italia”. E poi giù, calci e pugni al volto. Non succede in una periferia dimenticata da Dio, ma a Roma, nella “Roma bene”. Dove succede l’ennesimo, barbaro, episodio di truce violenza razziale. E, cosa ancora più vergognosa, succede ai danni di una donna senegalese. Che portava con sé una bambina per mano e l’altro bambino sulle spalle.Camminava tranquilla, quando un uomo di 44 anni ha iniziato a insultarla così. Poi ha provato a far cadere la bambina e, non riuscendoci, ha iniziato a picchiare la madre.Calci sul culo e pugni in faccia.Fino al provvidenziale intervento di un agente di Polizia, fuori servizio e lì per caso, che ha tratto in arresto il violento razzista. La bambina sparata perché rom, il bambino accoltellato perché rom, il dodicenne picchiato a sangue perché egiziano. Succede a Roma, ancora una volta. Succede l’ennesimo, barbaro, episodio di truce violenza razziale. E, nonostante i proclami di certa politica, questi sono segni inequivocabili di una escalation tremenda di violenze che hanno la stessa matrice d’odio, stampata e fomentata proprio da quella politica che adesso nega. Solo il governo, il re della cattiveria Salvini, continua a negarlo. Consiglio d’Europa, Onu, servizi segreti, le statistiche delle forze dell’ordine avvisano con forza che il clima di violenza e razzismo è ben oltre la soglia. Vogliono costruire un’Italia che odia, che si batta gli uni contro gli altri, mentre loro governano con la pancia piena e buttano in terra le briciole. Questa è l’emergenza democratica. E a noi tocca unirci per salvare questo Paese dai barbari che vogliono trasformarlo in un inferno di tutti contro tutti.