CENNI BATTE SPADA AI PUNTI, ALMENO LUI CONOSCEVA PRATO

CENNI BATTE SPADA AI PUNTI, ALMENO LUI CONOSCEVA PRATO

Fa bene Spada a preoccuparsi, a cercare di dare una scossa ma rimane davvero difficile il confronto.Addirittura impossibile.Ma non è certo lui il soggetto delle nostre attenzioni. Averlo ascoltato e letto rende bene l’idea di quanto davvero la distanza sia siderale.Aver sentito di quello che “non” vuol fare mette in pace con la coscienza.E aver sentito che lui vien da fuori non ci consola affatto.Aver sentito delle sue idee, dell’unica convinzione che lo tiene in piedi, quella di tornare indietro nel tempo, evidenzia quanto si alto il limite nei confronti dello sfidante di Biffoni.Non manca certo il rispetto nei suoi confronti ma pur nella doverosa attenzione non si può non dire quanto il suo programma abbia del distruttivo piuttosto che del costruttivoEcco perché il raffronto con Cenni arriva spontaneo, naturale e nel confronto Spada perde fin dall’inizio.E non è certo Biffoni che può temere da lui ma la sua stessa coalizione che devastata dalla candidatura si ritrova ad una coabitazione forzataVerrebbe da dire inadeguato come più parti del suo fronte hanno tenuto più di una volta a far trapelare.Una inadeguatezza imposta a una Prato che da ciò viene offesa.Lo si è visto fino dal momento della scelta della sua figura, imposta, sulla testa della città mentre ben altre candidature ne avrebbero rappresentato meglio l’animo.Nella scelta di dire no a tutto pur di nascondere la pochezza di un programma che fa della demolizione del sistema di raccolta rifiuti il punto più alto di politica cittadinaNessuna conoscenza dell’economia, del distretto, se non quella professionale, anche in questo Cenni lo ha battuto, pur anche lui con i suoi limiti, come verranno evidenziati poi dai problemi personali e dai veleni già allora presenti nella coalizione.Si Cenni lo ha battuto fin da adesso perché almeno lui una idea l’aveva di questa città e non averne mai pronunciato l’assurda reprimenda: “Il 9 giugno sarà un voto libero perchè non ci saranno le preferenze e di conseguenza i pratesi non saranno condizionati dalla pressione legata alla rete tentacolare che il Pd ha in città. E’ una forma di pressione – prosegue Spada – e di fatto è anche un modo per esercitare il controllo delle preferenze. Tutte cose lecite, certo, ma sicuramente siamo lontani da un consenso completamente libero che invece si è registrato nell’espressione di voto della scheda rossa. Per quella azzurra molto è dipeso dal sistema di potere e di clientele che non abbiamo e che non avremo quando governeremo”.Davvero poco dire tutto ciò, se non altro irrispettoso dell’intelligenza dei pratesi.Davvero grave dire tutto ciò, perché se fosse vero farebbe davvero bene a presentarsi fin da subito alla porta del Tribunale.