EURO 2020: INSIGNE E VERRATTI RIMONTANO LA BOSNIA. L’ITALIA DI MANCINI SA SOLO VINCERE
All’Allianz Stadium di Torino, brutto primo tempo degli azzurri, puniti da un grande Dzeko.Nel secondo tempo Mancini toglie Quagliarella e gioca senza centravanti, ci pensano i due ex pescaresi: Insigne gran gol al volo su angolo calibrato da Jorginho, Veratti colpo da biliardo su assist del solito Insigne. Italia a punteggio pieno nel girone con 12 punti e a + 8 dalla Bosnia, qualificazione blindata. Questa sera non è stata una grande Italia, e la vittoria, seppur arrivata nel finale con un ottimo secondo tempo, non risulta essere così meritata. La Bosnia di Pjanic e Dzeko gioca meglio nel primo tempo, impostando la gara con un ritmo infernale e cogliendo di sorpresa gli azzurri che pressano troppo alti e perdono spesso le misure: risultato un solo tiro nel finale del primo tempo con Quagliarella, ben parato da Sehic, e un gol del giocatore della Roma, ormai prossimo interista, con vantaggio meritato. Mancini cambiava tre giocatori rispetto alla gara di Atene, Quagliarella sostituiva Belotti, mentre Mancini, difensore dell’Atalanta veniva stranamente schierato a destra in una difesa a quattro, ( ruolo poco occupato nella sua squadra di club) e Bernardeschi sostituisce Chiesa come esterno d’attacco. Il centrocampo rimane invariato con i tre titolatissimi Barella, Veratti e Jorginho, cioè i piedi buoni. Normalmente si dice che quando un allenatore cambia e vince, ha indovinato i cambi, questa sera, crediamo che sarebbe più giusto dire che aveva sbagliato formazione iniziale… L’impiego di Mancini a destra ha creato problemi ed imbarazzo a tutta la difesa, in ritardo anche sul gol di Dzeko, e non si capisce perché il nostro Ct ci abbia messo un’ora abbondante per sostituire il suo omonimo. Anche l’idea di partire nel secondo tempo senza un centravanti vero, impiegando Bernardeschi finto nove, è sembrata abbastanza cervellotica, impostando un tridente troppo leggero per far male alla fisicità bosniaca. Il giocatore della Juve rimane in campo per ben 80 minuti ( sostituito poi da un lottatore vero come Belotti) ma rimane sempre un ibrido, non un attaccante, non una mezza punta, gioca con troppa superficialità e, pur avendo doti enormi, non riesce mai ad ad emergere. Così la ripresa inizia come era finito il primo tempo: azzurri che attaccano con poca concretezza e bosniaci che ripartono sempre, soprattutto dalla nostra sinistra, dove Mancini è in palese difficoltà, anche fisica. Anche se il pareggio arriva quasi subito, al quarto di gioco, grazie ad uno schema su calcio d’angolo e ad una prodezza individuale di Insigne che da fuori area colpisce al volo il calibrato angolo di Jorginho e insacca. Servono pero poi due ottimi interventi di Sirigu per non tornare sotto, e Dzeko continua ad essere imprendibile. Poi, diremmo finalmente, il nostro Ct cambia: fuori uno stralunato Mancini e dentro De Sciglio, ma andava bene anche Florenzi, fatto sta che messo un terzino al posto giusto, l’Italia non subisce più ripartenze e comincia a prendere il controllo del gioco. Certo, probabilmente, usufruisce anche di un calo fisico della Bosnia, ma è innegabile che ora l’Italia in campo appare più logica, anche se, senza un vero centravanti di palle gol vere non ne costruisce, nonostante il prodigarsi di Chiesa e soprattutto di Insigne. Però ora la difesa torna solida, il centrocampo macina e recupera palle e gli ultimi 15 minuti sono a senso unico: Mancini fa la mossa decisiva: fuori un inutile Bernardeschi e dentro un assatanato Belotti, che lotta come un leone su tutti i palloni. Il gol della meritata, a quel punto, vittoria, arriva ancora grazie ai due ex pescaresi, altezza mignon, ma cervello e gambe sapienti: minuto 86 ancora Insigne dentro l’area, finta il tiro e porge a Veratti che piazza con il suo destro un magico colpo da biliardo, interno destro, palo e palla in buca. L’Italia vince ancora, rimane a punteggio pieno, ed è praticamente già qualificata agli europei 2020, giusto dare merito a Mancini che ha cambiato anche la testa dei giocatori e si è inventato questo centrocampo mignon ma dai piedi buoni, poi, magari, se il nostro Ct non esagera con la sua voglia di stupire e lascia i giocatori nei propri ruoli, va anche meglio. Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene, grande festa di gruppo, entusiasmo sugli spalti, con i tifosi italiani che prima erano stati ammutoliti dai 5000 e più chiassosi tifosi bosniaci, poi alla fine festeggiano questa Italia ritrovata, felice e vincente.
