IL BRANCO UCCIDE E POSTA VIDEO SU WHATSAPP. ORRORE A MANDURIA

DI CLAUDIA SABAAveva 66 anni, l’uomo di Manduria, seviziato e percosso fino alla morte da quattordici giovani, di cui dodici minorenni e due maggiorenni.Sono indagati per i reati di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento.L’uomo si chiamava Antonio Stano.Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo soffriva di disagio psichico.Sarebbe stato aggredito e bullizzato in casa dai 14 ragazzi che lo avrebbero segregato, infierendo poi su di lui con spranghe, calci e pugni.La baby gang ha filmato tutto e ha poi diffuso il video attraverso Whatsapp.Il filmato riprende i giovani che entrano in casa di Antonio.Urlano e tra le mani qualcuno stringe un tubo flessibile. Si sente il rumore del tubo colpire il pavimento e poi l’uomo, terrorizzato.Si vede un maglione che viene spinto sulla sua testa e i ragazzi che urlano più forte.È una storia, questa, che racconta la sopraffazione, il bullismo, il degrado.Racconta la violenza ignorata.Racconta la solitudine di Antonio e di tanti altri esseri umani lasciati soli nell’indifferenza.Antonio aveva paura e la porta della sua casa era sempre chiusa a chiave.Gruppi di ragazzi andavano continuamente da lui per spaventarlo.Si divertivano a deriderlo, a vessarlo, a prenderlo a calci.E lui aveva chiuso il mondo fuori.I vicini di casa e i parenti, sapevano e vedevano ma non hanno mai fatto nulla per fermarli.Fino a quel 6 aprile, quando un gruppo di 14 ragazzi, ha calcato più forte la mano.E lui non è più uscito di casa, neppure per fare la spesa.Sono stati i vicini, tardivamente, a chiamare la polizia.Da allora è rimasto in ospedale dove qualche giorno fa, è morto.“La mano sarà pesante” riferisce la Procura“I fatti sono gravissimi, non trascureremo niente e non lasceremo spazio al buonismo. Quell’uomo aveva bisogno soltanto di un po’ di umanità”.Umanità.Sentimento, che sempre più spesso, è assente.