LA GENTE VOTA COME TWITTA?
(Lo scrive Travaglio) In gran parte è vero. Ma vogliamo chiederci il perché? Non lo si può chiedere ai “twittatori”, i quali non possono rispondere, altrimenti non twitterebbero. Dobbiamo chiederlo a chi ha contribuito a farli diventare tali. Cioè a chi ha, nella società, la funzione di guida. Chi sono costoro? Nella società attuale (in tutte le società, così è sempre stato) sono le élites, coloro che hanno il potere. Che sono gli stessi che hanno gli strumenti per comunicare con “i molti”. Tra costoro la gran parte è fatta di egoisti, che pensano al bene proprio e a quello della loro famiglia, e del loro clan. Una minoranza di costoro pensano anche al bene comune. E sono gli unici ai quali può essere concessa una qualche fiducia (sempre condizionata).Nella società contemporanea, smisuratamente più che in tutte quelle che l’hanno preceduta, le élites sono diventate potenti e incontrollabili. Perché la tecnologia ha dato loro mezzi smisuratamente potenti per accumulare ricchezza e per imporre il loro pensiero a masse “solitarie” di individui privi di organizzazione. Per sconfiggerli occorre dunque organizzarsi in forme permanenti. E, in secondo luogo, privare le élites del controllo sulle menti delle masse. L’obiettivo è impedire loro, con ogni mezzo praticabile senza incorrere nella loro violenza, di mantenere il controllo sulla comunicazione. Qui c’è molto da fare e da studiare. Per studiare anche occorre organizzare un nuovo sapere. Solo se le masse potranno accedere alla vera agenda del mondo, potranno capire quali sono i pericoli ai quali sono sottoposti. E, quindi, potranno difendersi. Solo allora potranno “votare” sul serio (intendendosi che potranno governare la loro vita e non solo scegliere i più saggi tra coloro che popolano le élites). Su questo breve manuale di sopravvivenza occorrerà cominciare a lavorare sul serio, utilizzando il sapere di quei membri delle élites che pensano al bene comune.
