SUCCEDE IN ITALIA CHE UNA MAGLIETTA “OFFENDA” IL BRANCO
Succede in Italia di esser considerati eroi per aver indossato una maglietta. È successo perché dei ragazzi hanno offeso un “branco” che li considerava antifascisti per quel semplice indumento. Si perché capita, in Italia, che una maglietta porti ad identificare con dei sovvertitori dei “valori” del nostro tempo.Ed i provocatori non hanno avuto l’ardire di qualche pericoloso rivoluzionario, di qualche sognatore idealista.Non quella del Che, non quella di Peppino Impastato, neppure quella di Libera e non certo quella che portano i salvatori di vite umane a bordo di Mediterranea In Italia succede di esser aggrediti per aver indossato la maglietta che porta il nome di un cinema.Di un cinema chiamato America con ben 60000 presenze nel corso dell’estate 2018.E stanotte, alle 4 circa del mattino, quattro ragazzi di circa vent’anni sono stati aggrediti da una decina di figuri decisamente più grandi.Dei trentenni che all’urlo di “Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito sta maglietta, te ne devi andare via da qua”, lì hanno aggrediti fisicamente.Li hanno hanno colpiti facendosi forti del numero e della prestanza. Non li risparmiato pugni, bottigliate e testate con minacce affinchè i ragazzi levassero le magliette. A denunciare il tutto David Habib ricoverato d’urgenza al Fatebenefratelli, che indossava la maglietta bordeaux ora piena di sangue per via di una tumefazione e trauma con fattura scomposta alla piramide nasale. I quattro ragazzi aggrediti avevano passato la serata in piazza San Cosimato per seguire le proiezioni. A riferirlo lo stesso ufficio stampa del Cinema America, l’associazione che gestisce le proiezioni cinematografiche in alcune arene della capitale.“Eravamo a San Francesco a Ripa, all’inizio erano in due, hanno iniziato a insultarci – ha dichiarato David Habib – e in pochi minuti da 2 sono diventati 4 e dopo una decina, non siamo riusciti ne a scappare ne a difenderci, non ci hanno lasciato liberi nemmeno di andare via. E’ stato un assalto pieno di violenza, che non riusciamo a comprendere, noi non abbiamo nemmeno risposto alle loro provocazioni. Io non ho acconsentito a togliere la maglietta e la conseguenza è stata una testata sul naso, che domani dovranno operare d’urgenza”.Si li cercavano, li hanno trovati e picchiati, senza alcuna pietà senza vergogna. Portavano, indossavano una maglietta, una delle magliette che i nostri figli possono portare e loro li hanno picchiati.
