SULLA QUESTIONE TOTTI

SULLA QUESTIONE TOTTI

Ognuno può farsi una sua opinione sulla questione Totti. Io qui dico la mia. Ha fatto benissimo a fare quello che ha fatto, se non si è sentito usato nel modo giusto e nel modo utile con cui lui stesso voleva operare per la Roma. Vado anche ad aggiungere che da direttore sportivo avrebbe beccato un talento calcistico lontano mille miglia prima di tutti gli altri. Ma quello che mi fa tristezza, e non da oggi, perchè la cosa è cominciata tanto tempo fa, è che, forse proprio perchè non sono romani, quelli che gestiscono la Roma non hanno capito che la Roma, ma anche il Sassuolo, non possono essere e non lo saranno mai, solo aziende, uguali ad una azienda di pedalini…dietro una squadra, c’è tutta la sua storia, c’è la bacheca dei ricordi, ci sono le magliette indossate, c’è il sacrificio di un ragazzino che spende magari molto del suo stipendio, guadagnato onestamente e faticosamente, per andare la domenica in curva sud, c’è una serie di generazioni che si tramanda la passione, e se non si va allo stadio per delinquere, c’è un romanticismo, in quel tifo, non riscontrabile in tante altre manifestazioni della vita, che accomuna la gente senza distinzioni di casta e di provenienza, c’è il fatto che per un romanista la Roma è più Losi, Tamborini, Di Bartolomei, Taccola, Conti, Falcao,e appunto De Rossi e soprattutto Totti, e tanti, tanti altri ,che non numeri e cariche dirigenziali, del resto, al romanista serve sempre il “fritto” in campo per essere felice, gli frega molto più di questo che di vincere, vuole vedere l’amore per la maglietta e non, come ha detto Totti, magari giocatori ridere ad una sconfitta. La necessità aziendale di una squadra di calcio deve per forza coniugarsi con la passione di chi la segue da sempre , contribuendo tra l’altro in modo fondamentale proprio alla sua salute economica …E comunque, se queste rivoluzioni, tutto questo fair play, portassero almeno a vincere, cosa , questa, che servirebbe pure per i suddetti interessi di azienda….Io soffro questa specie di cambiamento di connotati della Roma ( a me ricorda vicissitudini di una certa sinistra, ma questo è un altro discorso), perchè lo vedo come una razzia , una violenza, ai ricordi, alla storia, alle caratteristiche sempre amate, identitarie, della nostra squadra…ma siccome, tra CSM, assalti di gruppi squadristi, clima,(non) cultura, c’è di che essere anche molto più preoccupati, mi fermo qui…grazie se avete letto tutto..e Forza Roma , sempre!