OSPEDALI, TERMOMETRO CHE MISURA IL GRADO DI CIVILTÀ DI UN PAESE
L’ultimo anno e mezzo l’ho vissuto per gran parte così, vedendo mia madre accanto a quel letto, o seduto nella sala d’aspetto di qualche ospedale, nella lunga, interminabile attesa di fare visita a mio padre col cuore incasinato. Non so, non li conto quanti reparti, ricoveri, medici, infermieri abbiamo conosciuto in questi 25 anni di continui interventi. Per mio padre, che ora sta meglio. So però che ogni volta che mi ritrovo qui, e osservo questo esercito di medici con alle spalle decenni di studi e infermieri prendersi cura di mio padre, quando osservo che tutti questi macchinari milionari, le tecnologie, i farmaci, i letti, i pasti, le pulizie, i muri, le travi, le sale, le lenzuola, gli aghi, le porte, le sedie, tutto è lì, gratuitamente per mio padre, e per chiunque altro si trovi qui dentro, penso a quanto siamo fortunati, in fondo, ad essere nati in Italia. Un Paese che ancora, con tutti i suoi mille difetti (anche nella Sanità), permette a un “semplice” operaio ILVA in pensione, che per sopravvivere al suo cuore malandato avrebbe dovuto vendersi la casa, l’auto e poi gli occhi già al primo intervento, di essere curato e salvato da anni senza dover pagare alcun conto uscendo dall’ospedale. Tornando dalla sua famiglia, senza toglierle niente. Perché a lui ci ha pensato la comunità di cui fa parte. Gli ospedali sono il termometro che misura il grado di civiltà di una regione, di un Paese, di una società. Qui trovi il meglio che uno Stato ha saputo fare in termini di Istruzione, di Cultura, di ricerca, di preparazione e di tutte quelle cose inesistenti nel dibattito politico e da “professoroni” (un tempo per offenderti ti davano dell’ignorane, ora del professorone) che oggi non ci interessano più perché ci stiamo facendo convincere che è più importante cacciare, emarginare, odiare, sparare, che aiutarci gli uni con gli altri. Negli ospedali capisci perfino a cosa servono le odiate tasse. E quanto possano costare e incidere sulla tua vita più l’evasione, la corruzione, le raccomandazioni, i tentacoli delle mafie, che un rifugiato o uno sbarco. Scopri che cose all’apparenza così lontane dal quotidiano, così caldeggiate dall’odiata Europa e combattute dai nostri bravi politici come “tenere i conti dello Stato in ordine” o “ridurre lo spread” o “abbassare il deficit e il debito”, o evitare il fallimento, siano in realtà carne viva, e facciano la differenza tra il dolore e il sollievo, tra la vita e la morte, tra la cura e la malattia. E vedendo le liste d’attesa allungarsi, le prestazioni essere indirizzate sempre più verso il privato, i pronto soccorso affollarsi, le formiche ammucchiarsi sulle barelle, la migrazione della salute continuare a crescere, temi che aver dato per scontate tante cose sarà un errore che presto rimpiangeremo tutti. Eppure dovrebbe contare solo questo per tutti: impegnarsi avere uno Stato che, ricco o povero che tu sia, abbia sempre i soldi, gli strumenti e i professionisti che si occupino di te o i tuoi cari quando ne avrai bisogno.Quando realizzerai che, in fondo, tutto il resto non conta.
