GOVERNO M5S E LEGA E I PROSSIMI PASSI

GOVERNO M5S E LEGA E I PROSSIMI PASSI

Governo M5S e Lega, e i prossimi passi. Una lettura di un elettore del M5S che arriva dal centrosinistra.Il governo M5S – Lega è stata, visto il rifiuto del PD, l’unica via di uscita allo stallo elettorale. Socialmente rappresenta l’alleanza fra il neo proletariato precario – concentrato al sud – rappresentato dal M5S, forza sociale genuinamente progressista, e la piccola borghesia del nord leghista, il mondo delle partite IVA, forza moderata colpita e incattivita dalla crisi. Contratto fra le classi sconfitte in Italia da 30 anni di alleanza – politicamente e socialmente di destra – fra borghesia (FI) e classe intellettuale – media arricchita (PD): partito della nazione. Il contratto di governo rappresenta la necessaria alleanza progressista di superamento del partito neo moderato della nazione. contratto plasticamente rappresentato dai provvedimenti bandiera: il reddito di cittadinanza per il neo proletariato precario e la riduzione delle tasse per la piccola borghesia.Siamo ad uno snodo, anche di consenso, prodotto da due fenomeni disgreganti:– La borghesia e la classe media intellettuale (classi sociali di riferimento di PD-FI), cercando di limitare i danni, hanno scommesso sul contraente del contratto di governo socialmente a loro più vicino: la Lega della piccola borghesia. La stampa e la cultura hanno iniziato a soffiare sul fuoco, impaurendo la piccola boghesia leghista sui rischi delle politiche progressiste del M5Sa favore del neo proletariato (decreto dignità, reddito di cittadinanza, salario minimo). Le sirene esercitate sulla Lega hanno effetto: oramai è chiaro che sui temi essenziali la Lega è più vicina a PD e FI che al M5S (Tav – federalismo – flat tax). Un richiamo della foresta fortissimo sulla piccola borghesia leghista. E Salvini che è un opinion non leader, non resiste ai richiami… e continua ad essere succube del berlusconismo, minacciando crisi se non si fanno le politiche berlusconiane… ma tira la corda fino ad un certo punto perché sa che in una alleanza con la borghesia sarebbe a medio termine soccombente;– il M5S ha mancato nella capacità di imporre la propria egemonia politico-mediatico al governo. Ha imposto politiche specifiche, anche serie, ma non egemonia, soprattutto non egemonia mediatica. Egemonia lasciata completamente e colpevolmente in mano a Salvini e solo sul suo tema preferito, l’immigrazione.Il M5S deve evitare ora due rischi ugualmente gravi: da una parte provocare una crisi che salderebbe la piccola borghesia leghista con il partito della nazione (PD – FI), dall’altra deve evitare l’appiattimento sulla Lega. In questo secondo caso la Lega assorbirebbe ulteriore voto M5S e avrebbe la vera tentazione di andare all’incasso solitaria. Il M5S, a tutela del neo proletariato precario, deve puntare pesantemente su una ripresa del bandolo egemonico. Serve una guida politica forte, identitaria e dedicata.