CASAPOUND NON È PIÙ UN PARTITO. OCCHIO CHE CE LI RITROVIAMO IN PARLAMENTO
Una cosa va riconosciuta a Casapound: di avere sempre partecipato alla contesa democratica con gli strumenti della Politica, con la “P”.Dunque non una formazione eversiva, ma un partito a tutti gli effetti che – rinunciando a partecipare ulteriormente a elezioni con il proprio simbolo – ci priva di preziosi momenti di confronto e di dibattito.Come quella volta a piazza Navona, per dire. O come durante il proficuo e civile scambio di opinioni a Casal Bruciato (come dimenticare la battuta che in qualche modo rappresenta l’altissima concezione di civiltà e di Stato, “troia ti stupro”?). O al Tiburtino III, quando si barricarono nel Municipio e finirono a prendersi a cinghiate da soli. Una preziosa e infaticabile attività democratica, cui purtroppo i soliti noti hanno saputo opporre solo odio e pregiudizi vecchi di settant’anni. O i nasi, come a Trastevere.Spiace moltissimo.Ps: occhio che questi con l’entrismo sono fenomenali, e ce ne troveremo un paio in Parlamento, “ospiti” di qualche altra lista (una a caso eh).
