MONDIALI DONNE: BRAVE AZZURRE, MA OLANDA TROPPO FORTE. IL SOGNO IRIDATO FINISCE AI QUARTI

MONDIALI DONNE: BRAVE AZZURRE, MA OLANDA TROPPO FORTE. IL SOGNO IRIDATO FINISCE AI QUARTI

Nel caldo afoso di Valencienne ( partita fatta disputare in un orario assurdo) finisce il sogno azzurro, vince l’Olanda, campionesse d’Europa in carica, con merito in virtù di una forza fisica straripante, ma anche di tanta tecnica e anche tattica, una squadra, giusto ammetterlo, a noi superiore. Le ragazze della Bertolini, resistono settanta minuti, poi nulla possono fare su due calci piazzati, specialità delle olandesi, che trovano due reti con due perfette inzuccate imparabili per la pur brava portiere azzurra Giuliani. Si esce, per due testate, ma a testa altissima. Era una partita sulla carta senza storia, e questa volta la carta ha cantato, la differenza era troppa, qualità, fisicità esperienza, tutte doti impossibili da pareggiare, anche se le ragazze azzurre hanno disputato un primo tempo assolutamente all’altezza. Alle più forti olandesi, nella prima frazione, hanno concesso solo un possesso palla superiore (69/31) ma nemmeno un’occasione da rete, una punizione dal limite che forse non c’era, e null’ altro, mentre nei piedi di Bergamaschi e Giacinti si sono materializzate le uniche vere palle-gol del primo tempo, e questo è il nostro grande rammarico. Il nostro Ct aveva invertito i terzini per ovviare alla velocità del tridente arancione, e la velocità della Guagni aveva ben contenuto la temibilissima Van de Sanden, certo poi c’è mancata la solita spinta offensiva. Davanti la Bonansea cercava di aiutare la Giacinti che doveva battagliare contro tutte, ma, nonostante la supremazia territoriale, il primo tempo ne eravamo uscite indenni e anzi, con qualche recriminazione. La ripresa però ha confermato la schiacciante supremazia delle tulipane che si sono riversate nella nostra metà campo, impedendoci qualsiasi ripartenza.Le occasioni sono arrivate copiose: una traversa, una bella parata, una punizione dal limite uscita di nulla e poi il prevedibile epilogo. La Bartolini aveva anche provato a togliere una stanca Bonansea per inserire una punta la Sabatini, nel tentativo vano di alzare un po’ la squadra. I gol arrivano, come detto, dalla specialità della casa: minuto 70, viene fischiato alla Gama un fallo molto dubbio, ma la punizione calciata perfettamente dalla trequarti, viene insaccata imparabilmente di testa dalla bomber arancione Miedema, ( più di 60 gol in nazionale), a quel punto, stappata la partita per le olandesi tuttto diventa facile.Il raddoppio, sempre di testa, e sempre su calcio piazzato, è la logica conseguenza dieci minuti dopo ( 80’). Ci rimane tanto orgoglio, per non subire altri gol, e anche da sfiorare il gol con la Sabatino, la portiere olandese deve uscire alla disperata per evitare il gol. Il nostro mondiale finisce qui, purtroppo sfuma anche la partecipazione all’olimpiade di Tokyo, ci rimangono le lacrime della Girelli, inconsolabile a fine gara, ( gli sarà utile ricordare le parole toccanti della fuoriclasse brasiliana Marta: piangere serve, perché poi si ride) il nostro calcio femminile invece inizia oggi, siamo fra le prime otto squadre al mondo. Abbiamo perso contro una squadra europea ( la prima incontrata in questi mondiali) la migliore perché è campione d’Europa, contro una nazione che ha 180.000 tesserate, contro le 24.000 mila che vantiamo noi, in questi numeri capite le differenze. Le ragazze azzurre hanno vinto la loro battaglia: non volevano sfigurare, volevano incuriosire, volevano stupire, volevano interessare, e mandare un segnale chiaro alla Federazione e a tutto lo sport: si può giocare a calcio anche con le tette. In questo hanno centrato alla grande il loro obiettivo.Grazie ragazze, grazie a voi il prossimo mondiale lo giocheremo con più ambizione.Grazie a voi, tante bambine, vorranno, potranno iniziare a giocare a calcio senza sentirsi diverse.