IL SENSO DELLA COLPA

IL SENSO DELLA COLPA

ECCO dunque, dopo averla a lungo chiamata, ecco l’iscrizione nel registro di quanti sono sotto inchiesta. Era una questione davvero di ore e piuttosto lascia nella meraviglia sapere quanto è stata lunga l’attesa. Adesso, la capitana della Sea Watch3, Carola Rackete, è stata iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice della navigazione. Quello stesso codice che chiede di soccorrere vite umane e consegnarle, in salvo, in un porto che sia sicuro. Adesso sarà senz’altro ”colpita” dal senso di colpa. Adesso avrà paura, pensano i grandi statisti Adesso le faranno pagare l’ardire di aver sfidato le nuove leggi. Adesso dovrà affrontare le conseguenze di quel gesto di disobbedienza civile vissuto come virtù. L’iscrizione nel registro degli indagati, è arrivata da parte della Procura di Agrigento ed è stata fatta dopo l’acquisizione dell’annotazione della Guardia di finanza. Carole non ha obbedito agli ordini di una nave da guerra. Ha forzato il blocco navale di un Paese in guerra con se stesso per aver perso il senso di umanità Carole non ha ceduto alle “cannoniere” Ha perfino azzardato, come poi ha ammesso chiedendo scusa, cedendo alla reazione di stringersi addosso ad una di quelli “navi da guerra” che la volevano immobile. Ha ceduto, invece, umanamente, alla disperazione di quanti, fra coloro ha salvato, le chiedevano di far cessare tutto E per questo, possiamo starne certi, Carole non proverà affatto nessun senso di colpa. Lo sguardo fiero, il volto sereno ce lo stanno a dimostrare